Amleto2 di Filippo Timi al Franco Parenti

La vicenda si intravvede, ma questo Amleto2 di Filippo Timi non è certo una rappresentazione, più vicino ad Artaud che a Shakespeare (anche considerando che nei secoli ogni attore o compagnia o regista ha portato in scena un suo Amleto). Quello in scena ora al Teatro Franco Parenti è piuttosto uno spettacolo che gioca con il pubblico, spesso rivolgendovisi, usa le luci e la musica per il massimo della spettacolarità unita alla estrema provocazione. E porta gli altri attori a esasperare alcuni sentimenti vicini ai personaggi di Shakespeare. 

Si può considerare uno spettacolo pop. Così, ancor prima che il sipario si apra, compare quella che è considerata una icona pop. Marilyn Monroe è davanti al sipario, materializzata con tutta la sua vena sexy grazie a Marina Rocco, “bionda dentro”, che tanto le somiglia.  Sogna l’Oscar, è sicura che lo vincerà. In uno spettacolo tanto oltre la realtà i sogni si realizzano, salvo poi fare dell’Oscar uno strumento per il suicidio, secondo modalità imprevedibili. Anche serpente con relativa invocazione ad Antonio (e siamo sempre in clima shakespeariano).
Questo è un Amleto al quadrato perché quel tanto di Shakespeare lo si ritrova, ma l’Amleto a cui dà vita Filippo Timi non è esattamente quello shakespeariano, che dichiara di aver perso tutta la sua gaiezza, caduto in un umore tetro. È irridente, annoiato, deciso a continuamente provocare, con quel tanto di follia che lo induce a parlare di puffi puffina e gargamella, Geppetto e Pinocchio,  invocare la mamma, arrampicarsi su quella gabbia che all’inizio aveva spiegato essere stata costruita per il pubblico. Quella gabbia però è davvero tra le parole dell’Amleto di Shakespeare (rivolta alla Regina), come lo sono tanti altri momenti, dal desiderio di Ofelia di rendergli i pegni di amore a quelle ultime parole “il resto è silenzio”, che chiudono questo Amleto2, ma sono anche le ultime che Shakespeare gli fa pronunciare prima di morire.

Si parla del fantasma e si vede a terra un teschio fatto di paillettes. E poi c’è quell’essere o non essere, che diventa occasione per stuzzicare il pubblico, giocando con una balbuzie accentuata, che gli fa ripetere le sillabe all’infinito e lo induce alla fine ad annunciare al pubblico che può continuare a lungo. E il pubblico dimostra chiaramente di divertirsi,
ridere in molte occasioni e applaudire anche a scena aperta.

Sono applausi che sottolineano anche le performance delle attrici in scena con Filippo Timi, insieme al giovane
Gabriele Brunelli, nuovo in questa edizione. Dalla Marilyn Monroe di Marina Rocco alla Ofelia di Elena Lietti, dolente, che questa volta porta in scena il suo annegamento (non accontentandosi di essere oggetto di racconto). Fino alla regina Gertrude di Lucia Mascino, che tratteggiando il suo personaggio con il massimo della volgarità ci consegna una regina turpe, corrispondente a quel giudizio implicito in Shakespeare: sposa dopo meno di due mesi il cognato che le ha ucciso il marito per sete di potere.
Amleto al quadrato dunque. Lasciando affiorare la vicenda narrata da Shakespeare Filippo Timi le toglie la connotazione più tragica, la allontana dallo sviluppo della storia scritta, per accentuare il lato colorato e spettacolare. Lo fa giocando con tutti gli elementi teatrali e coinvolgendo il pubblico in un turbinio di gesti, parole, incursioni, avvenimenti lontani da Shakespeare, ma tali da divertire.


(Nella foto di Annapaola Martin una scena di Amleto2 con Gabriele Brunelli, Lucia Mascino, Filippo Timi al Teatro Franco Parenti)

AMLETO²

 uno spettacolo di e con Filippo Timi

e con  Lucia Mascino, Marina Rocco, Elena Lietti e Gabriele Brunelli

adattamento luci Oscar Frosio, assistente alla regia Beatrice Cazzaro, direttore di scena Mattia Fontana, cura del suono Emanuele Martina, sarta Giulia Leali, elettricista Federico Calzini, scene costruite presso il laboratorio del Teatro Franco Parenti, costumi realizzati presso la sartoria del Teatro Franco Parenti

produzione Teatro Franco Parenti / Fondazione Teatro della Toscana

 durata 1 ora e 40 minuti

A Milano, Teatro Franco Parenti, dal 10 al 31 dicembre 2024, replica speciale per l’ultimo dell’anno, Sala Grande

Poi in tournée fino al 9 febbraio 2025