Due donne molto diverse sono le protagoniste di Annunciazione, ma non sono sole in scena. In Annunciazione si contrappongono una ragazza timida e impaurita e una maîtresse di un bordello, rispettivamente Chiara Arrigoni e Ottavia Orticello. È una contrapposizione che appare subito evidente, ben sottolineata dai costumi disegnati da Paola Arcuria: abitino rosso stile chemisier e sfarzoso abito bianco con corsetto per la maîtresse. E già questo potrebbe suscitare delle ipotesi. Ma il motivo dell’incontro è molto diverso da quello che ci si potrebbe aspettare. Perché la prima si rivolge alla seconda chiedendole di farla abortire, una pratica che lei sa ha già eseguito altre volte.
Con un lunghissimo fronteggiarsi le due sembrano decise a rimanere sulla loro posizione. La prima è decisa ad abortire, perché convinta di aver ricevuto l’annuncio che il bambino nascituro porterà solo del male a livello universale, con guerra e massacri di milioni di esseri umani. La seconda dapprima non è disposta, anche se alla fine ammette di averlo già fatto in passato. Per dissuaderla le prospetta i diversi drammatici momenti dell’intervento.
Ma chi è la ragazza incinta? Il suo nome è Klara e questo dovrebbe far pensare che il bambino che ha in grembo sarà davvero il male. La madre di Hitler si chiamava infatti Klara e si sa che ebbe in tutto sei figli. E dunque siamo davanti a una ipotesi legata a un fatto storico? Oppure è solo un incubo della ragazza, dettato dalla paura, non tanto del parto, ma di non essere in grado di educare il bambino?
I temi dunque si possono moltiplicare: maternità e relativa responsabilità, che alcuni fatti degli ultimi tempi rendono attuale. Ma anche aborto, destino, pregiudizi, libero arbitrio e influenza dell’ambiente nell’educazione di un bambino. E anche, che cosa sarebbe successo se la Klara storica avesse abortito? Come sarebbe stato il mondo dopo di lei?
Sono temi e interrogativi che possono nascere nella mente dello spettatore, mentre aspetta speranzoso che la pièce prenda ritmo. Può anche interrogarsi su quella misteriosa presenza che si aggira tra le due, sempre ignorata da loro, ma non dagli spettatori, che la vedono – volto coperto da lunghi capelli – accendere e spegnere fiammiferi, versare acqua in un bicchiere e sul palco.
Autrice di Annunciazione è la stessa interprete, Chiara Arrigoni, che aveva già presentato al Factory32 due pièce, che invece avevano decisamente convinto. Sono Due addetti alle pulizie e Audizione, entrambe piene di sorprese per gli spettatori e con risvolti inquietanti, capaci di suscitare più di una riflessione. In entrambe affiorava il tema della banalità del male e la disposizione ad accettarlo se i soldi lo motivano, insinuandosi nella mente degli spettatori. Anche favorito dalla estrema vicinanza con la scena, che garantisce il bello spazio teatrale di via Watt, creato e animato con passione da Valentina Pescetto.
Un’altra attrice, ben nota nel mondo del teatro, Monica Faggiani, è coautrice, con Stefania Santececca, anche in scena, di Circe, liberamente ispirato a Circe di Madeline Miller. E’ in cartellone a Factory32 dal 9 all’11 febbraio 2024.
(Nella foto di Paolo Zunino, Chiara Arrigoni, autrice e interprete di Annunciazione nel ruolo di Klara, la ragazza incinta)
Annunciazione
Essere o non essere una madre è un potere in grado di salvare il mondo?
Drammaturgia Chiara Arrigoni
Con Chiara Arrigoni e Ottavia Orticello
Regia Eri Çakalli
Assistente alla regia Giulia Quercioli; costumi e scene Paola Arcuria
Produzione Le Ore Piccole con il sostegno di Fondazione Claudia Lombardi
a Milano, Teatro Factory32 (via Watt 32) dal 19 al 21 gennaio 2024