Arlecchino, il ritorno tra tradizione e innovazione al Piccolo Teatro Grassi

Dei fili che si incontrano formando un ricamo. In questi termini si esprime Stefano De Luca che ha assunto la regia di Arlecchino servitore di due padroni al Piccolo Teatro Grassi fino al 17 novembre. Un filo collega Goldoni a Giorgio Strehler, che lo aveva diretto il 24 luglio 1947 in chiusura della prima stagione del Teatro di via Rovello. Da allora lo spettacolo è stato riproposto durante 78 stagioni con un passaggio di testimone da Ferruccio Soleri a Enrico Bonavera e ora all’attuale Arlecchino.

«Percorrendo proprio la linea che congiunge tradizione e innovazione, continuità ed evoluzione, dal 1947 lo spettacolo è un organismo vivente, fedele alla sua essenza originaria ma anche aperto ad accogliere variazioni, assestamenti, recuperi, come testimoniato dalle undici edizioni dell’allestimento succedutesi negli anni» è il commento di Claudio Longhi, riconfermato per un ulteriore quadriennio come Direttore del Piccolo Teatro di Milano.

Andrea Coppone debutta nel ruolo di Arlecchino il 29 ottobre, per poi calcare le scene il 5, 6, 12, 13 novembre. Racconta che è stato proprio la visione di questo spettacolo a 16 anni a farlo decidere che quello era proprio ciò che voleva fare. Diversamente dai suoi predecessori però il debutto non è stato preceduto dall’interpretazione di altri ruoli all’interno della commedia. È una bellissima responsabilità – commenta ora – ed è una fortissima emozione trovarmi con Enrico Bonavera. Un incontro che Stefano de Luca vive con emozione, sottolineando quanto sia bello vedere vicini questi Arlecchini diversi per età. Come la «metafora di un filo che si annoda in condizioni diverse».

Accanto a loro, nel cast, gli allievi diplomati della scuola di Teatro Luca Ronconi del Piccolo, a conferma del ruolo didattico dello spettacolo. Proprio come era avvenuto con l’edizione “del Buongiorno” del 1990, dove recitava anche Stefano de Luca.

Come è ormai tradizione anche per l’Arlecchino sono in programma varie iniziative a corollario. Tra queste, il touch tour dei costumi e della scenografia che precede la recita di sabato 9 novembre. L’attività è volta a rendere accessibili gli spettacoli dal vivo a un pubblico cieco e ipovedente attraverso un’esperienza tattile.

(Nella foto di Masiar Pasquali una scena da Arlecchino servitore di due padroni)

Arlecchino servitore di due padroni

di Carlo Goldoni, regia Giorgio Strehler

ripresa da Stefano de Luca

scene Ezio Frigerio, costumi Franca Squarciapino, musiche Fiorenzo Carpi, luci Claudio De Pace, movimenti mimici Marise Flach, maschere Amleto e Donato Sartori

con Enrico Bonavera e con Andrea Coppone (nelle recite del 29 ottobre; 5, 6, 12 e 13 novembre)

e con gli allievi diplomati della Scuola di Teatro “Luca Ronconi” del Piccolo Teatro di Milano (in ordine alfabetico) Andrea Bezziccheri, Agnese Sofia Bonato, Bianca Castanini, Simone Pietro Causa, Giada Francesca Ciabini, Miruna Cuc, Silvia Di Cesare, Daniele Di Pietro, Marco Divsic, Pasquale Montemurro, Sofia Amber Redway, Edoardo Sabato, Simone Severini, Lorenzo Vio

e i musicisti Lorenzo Bassani, Alessio Dal Piva, Francesco Mazzoleni, Matteo Polce e Alessia Scilipoti

produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa

a Milano, Piccolo Teatro Grassi (via Rovello, 2 – M1 Cordusio), dal 24 ottobre al 17 novembre, ore 19.30, domenica ore 16, pomeridiane per le scuole (6 e 13 novembre, ore 15), venerdì 1° novembre riposo

Durata: 180 minuti compresi due intervalli