Letteratura e paesaggio lombardo, cultura e territorio: l’incontro tra questi elementi è al centro del progetto Gli Autori fuori porta. A promuoverlo sono la Fondazione Pier Lombardo, il Teatro Franco Parenti e la Regione Lombardia. In particolare è stato scelto il territorio compreso tra Milano e il fiume Ticino visto attraverso le parole di autori lombardi, da Virgilio a Carlo Emilio Gadda, fino ad Ada Negri e Antonia Pozzi. Le parole di alcuni autori lombardi letti oggi consentono di comprendere come il paesaggio è mutato. È un aspetto che si può cogliere ad esempio negli scritti di Carlo Cattaneo, che ai fontanili ha dedicato delle pagine.
La natura, infatti, è spesso presente nelle pagine di letteratura: basta pensare al “Chiare fresche e dolci acque” con cui il Petrarca inizia la sua più celebrata poesia, anche se quelle acque che circondano Laura non sono lombarde.
Il progetto Gli Autori fuori porta culmina in alcuni momenti che consentono anche al pubblico di cogliere il legame tra letteratura e paesaggio attraverso parole e immagini. Così il 2 dicembre al Castello Sforzesco nella Sala della Balla Anna Nogara leggerà delle pagine dalle Georgiche di Virgilio. Alle sue spalle sono i 12 arazzi che raccontano i lavori agricoli nei diversi mesi.
«La cultura è vita – è il commento di Francesca Caruso, Assessore alla Cultura della Regione Lombardia – e deve prender vita nei suoi progetti, per essere di tutti e per tutti».
Così il progetto Gli autori fuori porta coinvolge anche gli studenti. Il rapporto tra letteratura e paesaggio è al centro di un incontro promosso in particolare per delle classi dei Licei Classici Berchet e Parini.
Gli studenti potranno cogliere le parole di Virgilio nelle Georgiche e vedere come nel ‘500 i lavori agricoli venivano raccontati attraverso gli arazzi, presenti nella Sala della Balla.
Ugualmente gli studenti del Berchet e del Parini saranno coinvolti in incontri tra letteratura e paesaggio alla Cascina Forestina nel Parco agricolo sud Milano, con la guida di Niccolò Reverdini, che conduce da quasi trent’anni la cascina nel basso milanese. Sarà un modo per riflettere sull’articolo 9 della nostra Costituzione: «La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni». È una dimostrazione di quanto sia reputata importante la tutela del nostro patrimonio, senza differenze tra arte e paesaggio, cultura e ambiente.
Da una uguale attenzione alla nostra tradizione, alle origini del teatro e la capacità di coinvolgere tutti, senza differenze sociali, nasce un’altra iniziativa ai Bagni Misteriosi del Teatro Franco Parenti, studiata da Andrée Ruth Shammah. È il Presepe vivente, che da un lato permette di esaltare l’artigianalità lombarda, dall’altro riporta a quando attraverso un teatro popolare il presepe animava le piazze. Lo ricorda il regista Andrea Chiodi che aveva iniziato realizzando proprio presepi come spettacoli dal vivo capaci di parlare a strati differenti della società. Così Andrea Chiodi è stato coinvolto come regista anche nella realizzazione del Presepe vivente. Una prima presentazione è programmata per il 5 dicembre, occasione per scoprire lo spirito che lo anima, grazie alla presenza di esperti del legno, del ferro, del vetro, prova concreta della forza del nostro artigianato. Il pubblico potrà poi scoprire il Presepe vivente durante i weekend.
I diversi aspetti della cultura lombarda trovano dunque concretezza nella realizzazione di questi nuovi progetti.
(Nella foto, Giovanna Bozzolo alla Cascina La Forestina per il progetto Gli autori fuori porta)