Bill Viola, il video è grande arte

Vi auguro grandi emozioni. L’augurio di Iole Siena, presidente di Arthemisia, accompagna l’inaugurazione della mostra di Bill Viola, per la prima volta a Milano.

È una mostra che darà attimi di serenità ai visitatori, aggiunge Domenico Piraina, direttore di Palazzo Reale. Spiega di aver desiderato la mostra di Bill Viola per tre importanti motivi. Il primo riguarda il richiamo di Bill Viola alla nostra tradizione artistica che aveva scoperto a Firenze. In quei 18 mesi trascorsi nel capoluogo toscano aveva incontrato l’arte anche nelle strade e non solo nei musei come avviene negli Stati Uniti. Così nei suoi lavori Bill Viola fa riferimento a trittici, predelle, affreschi. Quel movimento, che nella pittura viene raccontato attraverso abiti svolazzanti, diventa la sua essenza artistica. Altro aspetto che rende il Palazzo Reale ideale luogo espositivo è l’aver ospitato negli anni lavori da Bob Wilson fino a Studio Azzurro. Terzo elemento è la continua trasformazione di Palazzo Reale, che la avvicina alla poetica di Bill Viola che è il cambiamento.

Che l’ispirazione per Bill Viola venga dall’arte, ma anche dalla storia lo si intuisce subito girando per le sale di Palazzo Reale. Così ad esempio il ricordo di Pontormo (La Visitazione) affiora da The Greeting, una delle prime videoinstallazione che si incontrano. La si può vivere come un film muto con delle donne di cui si può immaginare il dialogo. E poi…

Un polittico su 5 pannelli LCD, che ricorda Vermeer, ha protagonista una donna. Guardandoli in successione da una piccola finestra si colgono i diversi momenti dell’anno. È Catherine’s Room del 2001. Un gruppo di sconosciuti è protagonista di The Raft del 2004: etnie diverse, qualcuno si aggiunge, si colgono piccoli movimenti. Alla fine succede qualcosa, che sorprende tutti. Osservatori compresi. Indotti  anche a pensare a resilienza e capacità di resistere a sconvolgimenti.  Anche dei nostri giorni.

Sono quindici i momenti di videoarte davanti a cui rimanere incantati, esposti in un suggestivo allestimento dove la luce viene solo dalle opere. «È stato creato un itinerario affinché i visitatori si trovino a contemplare i temi profondi della vita che Bill esplora con immagini di luce in movimento». Così anticipa Kira Perov, moglie dell’artista, che ha curato l’esposizione. Tommaso Sacchi Assessore alla Cultura del Comune di Milano sintetizza il lavoro di Bill Viola con queste parole. «Uno stile fortemente simbolico che ha come protagonisti persone, corpi e volti chiamati a interagire con gli elementi della natura: l’acqua, il fuoco, la luce, il buio».

Un consiglio da chi scrive queste note e ha visto la mostra: concedetevi un po’ di tempo. Troverete delle sorprese in ciò che vedete, ma, forse anche in voi mentre state guardando.

La mostra è parte di Milano Art Week, la manifestazione in programma dall’11 al 16 aprile che si propone di portare l’arte in tutti i quartieri.

(nella foto Catherine’s Room, 2001 di Bill Viola

Color video polyptych on five LCD flat panel displays mounted on wall, 38x246x5,7 cm; 18:39 minutes. Performer: Weba Garretson

Photo: Kira Perov © Bill Viola Studio)

Bill Viola

a Milano a Palazzo Reale dal 24 febbraio al 25 giugno 2023. Aperta da martedì a domenica dalle 10 alle 19:30 e giovedì fino alle 22 30.

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Nato nel 1951 Bill Viola è morto il 12 luglio 2024