Central Park West la commedia di Woody Allen vista al Teatro San Babila

Questo è un Woody Allen particolarmente frizzante con nevrosi. Il suo Central Park West, ambientato come indica il titolo nella New York di successo, elegante e intellettuale, ha alcuni temi tipici e dà la sensazione di vedere sul palcoscenico del Teatro San Babila Woody Allen in persona. È Antonello Avallone nel ruolo di Howard (oltre che regista), che dell’autore riprende la mimica, le movenze, l’umorismo, la voce che gli conosciamo in italiano.

Tutta la commedia riserva una raffica di battute fulminanti per continue risate del pubblico, a cui i protagonisti rispondono con perfetta mimica e movenze, garantendo un proseguo di risate. Le vicende sarebbero serie, ma in scena, con abbondanti dosi di cinismo e humour dissacrante, catturano il pubblico raccontando una questione di corna seriali tra cinquantenni. Phyllis è una psicanalista appena lasciata dal marito Sam perché innamorato di un’altra, che lei identifica nell’amica Carol, moglie di Howard. Ma questo non è che l’inizio della storia, che riserva continue sorprese.

Non manca nemmeno la battuta spiazzante: «Il matrimonio è la tomba della speranza». O la sorprendente: «Lo sai qual è la malattia più grave che Sam ha avuto in cinquant’anni? Le labbra screpolate!». O il dialogo sottilmente frizzante tra Carol e Phyllis: «State tutti bene?» chiede la prima a cui l’altra risponde «Come tutti? Vuoi dire anche quelli del terzo mondo?» Per continuare rimpallandosi le battute: «Quelli del terzo mondo?». «Ti riferisci a quelli dello Zimbabwe?». «Perché? È successo qualcosa in Africa?». Poi ci sono le definizioni imprevedibili come il «color pulce» e «gli esaltati brufolosi – sai quelli che ce l’hanno a morte con i pellicciai».

Risate, certo, tante, ma Central Park West va ben più in profondità. La commedia ristabilisce un certo equilibrio superando stereotipi e convenzioni, perché qui appare chiaro che gli uomini tradiscono, ma lo fanno anche le donne e hanno le loro avventure, sia pure meno ostentate.

Alla fine il fascino non è più legato alla bellezza apparente. L’intelligenza, la capacità di argomentare, porre dubbi, scompigliare le carte (sempre con un’aria alla Woody Allen) vince su superficialità e furbizia, doppiezza e ambiguità, egoismo e narcisismo. Anche sulla prestanza fisica.

Antonello Avallone porta in scena le commedie di Woody Allen dal 1992. Ora, come ricorda alla fine dello spettacolo, ha i diritti per Central Park West per più stagioni e ogni volta conquista gli spettatori. Ed è esattamente quanto succede al Teatro San Babila, dove con un’ottima regia Antonello Avallone riesce a imprimere i ritmi giusti, che esaltano l’humour senza rimanere in superficie ed evitando inutili adattamenti a tempi e luoghi attuali, nel pieno rispetto del copione.

Central Park West

di Woody Allen

con Antonello Avallone – Elettra Zeppi – Flaminia Fegarotti – Claudio Morici – Maria Angelica Duccilli

regia Antonello Avallone

produzione Compagnia delle Arti

a Milano, Teatro San Babila, 15-16 novembre 2024 ore 20 – 17 novembre ore 16