Amore e fisica quantistica (e tante sorprese per gli spettatori): è Costellazioni ora a Milano al Teatro Franco Parenti. L’incontro nasce dalla penna di Nick Payne. A dare vita alle parole del giovane drammaturgo britannico, allora 28enne, è Raphael Tobia Vogel, che dirige Elena Lietti e Pietro Micci, immersi in una scenografia che conquista fin dall’ingresso in sala. Perché, come in un’arena, il pubblico è sui due lati. Al centro, rialzato, un grande specchio.
Inevitabile la sorpresa quando ci si rende conto che gli avvenimenti che coinvolgono questa coppia si ripetono, con lievi varianti, più volte. Sono i fasci di luce bianca, le lame di luce a 5.500 °K che scendono dall’alto, sempre diverse, a creare nuove situazioni, in un rapporto di coppia che conosce continue variazioni in mondi sempre nuovi. Ed è proprio di questo che Marianne parla a uno stupefatto Roland. Lei si occupa di cosmologia e di fisica quantistica. Lui fa l’apicoltore e si muove in un ambito diverso: finge di capire, come anche la maggior parte del pubblico.
Quelli che vivono Marianne e Roland e vedono gli spettatori di Costellazioni sono eventi in infiniti mondi paralleli. Secondo una teoria della fisica quantistica esiste «un numero infinito di universi: tutto quello che può accadere, accade da qualche altra parte e per ogni scelta che si prende, ci sono mille altri mondi in cui si è scelto in un modo differente».
Oltre la fisica quantistica quelle che si susseguono in scena appaiono anche come infinite possibilità parallele (o quasi) in una stessa vita. A influenzarle possono essere differenti intonazioni della voce, reazioni degli altri, fatti esterni. E in questo caso le storie, gli svincoli, le possibili vite che appaiono sono tante. Tutte da scoprire.
Infinite sono anche le possibilità di far evolvere una pièce teatrale. E lo sono le possibilità di interpretare quelle stesse parole. Che possono toccare tutti, frenati da inevitabili paure, tradimenti, dolori. Sono anche parole che sorprendono. Come sorprende il tema delle api – qui trattato da Roland – non certo abituale a teatro. E anche delle api si può parlare in vari modi.
Per l’interpretazione di Costellazioni Elena Lietti ha vinto il Premio Nazionale Franco Enriquez 2022. Dieci anni prima, nel 2012, Costellazioni aveva debuttato a Londra. Tre anni dopo, a Broadway, il ruolo di Roland è stato interpretato da Jake Gykllenhaal. La bella scenografia nell’edizione Franco Parenti è di Nicolas Bovey, lo scenografo di origini svizzere allievo di Margherita Palli.
(nella foto, Elena Lietti e Pietro Micci protagonisti di Costellazioni con la regia di Raphael Tobia Vogel al Teatro Franco Parenti)
Costellazioni
di Nick Payne; traduzione Matteo Colombo
regia Raphael Tobia Vogel
con Elena Lietti e Pietro Micci
scene e costumi Nicolas Bovey; luci Paolo Casati; assistente alla regia Beatrice Cazzaro; macchinista Marco Pirola; scene costruite presso il laboratorio del Teatro Franco Parenti
produzione Teatro Franco Parenti / TPE – Teatro Piemonte Europa
Durata 1h10min
A Milano al Teatro Franco Parenti, 5 novembre – 11 dicembre 2022 | Sala A (martedì h 20:30; mercoledì h 19:15; giovedì h 20:30; venerdì h 19:15; sabato h 19:15; domenica h 15:45)