Dal buio alla luce. E’ il percorso di Dante nella Divina Commedia, che arriva a teatro nella versione opera musical, invitando gli spettatori a una riscoperta oltre la conoscenza scolastica. E’ anche un invito a vivere Dante come un uomo vicino a noi, con le sue fragilità e per questo da riscoprire anche nell’aspetto fisico, non realmente conosciuto. Così in scena appare con la barba, interpretato da Antonello Angiolillo, che ne sente la vicinanza da un punto di vista emotivo. In platea – a Milano al Teatro Arcimboldi dal 30 gennaio e in tour -, aggiunge, ci sarà chi si riconoscerà in lui.
Dante qui appare più che mai attuale, capace di vivere dei momenti di sconforto, a cui reagisce aggrappandosi al pensiero di Beatrice. Che, Myriam Somma, che la interpreta, vede come un motore, in grado di imprimere forza a tutto il cammino di Dante.
Altri attori interpretano più ruoli. Così Antonio Sorrentino è Pier Delle Vigne e Arnaut Daniel, poeta e amico di Dante. Molto diverso da Pier Delle Vigne, suicida perché caduto in disgrazia causa l’invidia che ne aveva determinato l’accusa di tradimento: a Dante appare come un tronco, immagine di sterilità e negazione della vita.
Valentina Gullace è Francesca e Matelda, due donne molto diverse, una all’Inferno, l’altra in Purgatorio. Matelda, che accompagna Dante all’incontro con Beatrice in Paradiso, è una figura enigmatica, inventata da Dante dandogli la freschezza della Primavera, mentre Francesca è più concreta e rivive la sua vita fatta di amore proibito, che la porta alla morte. Un’altra donna uccisa dal marito è Pia de’ Tolomei, che si può anche considerare come la prima vittima di femminicidio. La porta in scena Sofia Caselli, che ne ripete le parole. È un invito a essere ricordata, non solo per rendere più veloce la sua ascesa al Paradiso, ma anche perché non siano dimenticate tutte le donne vittime di violenza.
Altri personaggi molto diversi tra loro li porta in scena gipeto. È Caronte, il conte Ugolino, Cesare e San Bernardo. Caronte, dice, con gli occhi di oggi appare come uno scafista che cerca le monete per traghettare le anime. Il conte Ugolino appare come un arrivista, malvisto sia da guelfi che da ghibellini, che trascina con sé anche i figli, condannandoli alle tenebre. Ugualmente molto diversi sono i personaggi interpretati da Leonardo Di Minno. È Ulisse, che lui descrive come un personaggio abituato a usare le sue parole per raggiungere un suo obiettivo, mentre Catone ha rinunciato alla vita in nome di una più alta causa, come la libertà. Amico di Dante è invece Guido Guinizzelli, con cui in scena si concretizza un rapporto di amicizia tra i due poeti, come se fossero dei rapper di oggi che dialogano tra loro.
Così, con queste visioni, i personaggi che Dante immagina di incontrare si possono anche vedere come se varcassero una soglia temporale, diventando ipotetici nostri contemporanei. A darne la dimensione teatrale è Andrea Ortis. È il regista dello spettacolo, che come Virgilio – il suo ruolo in scena – accompagna Dante in questo percorso, che parte dal buio dell’Inferno.
“Opera musical” si legge accanto al titolo perché, spiega Andrea Ortis, questa Divina Commedia ha una struttura operistica, ma con un linguaggio moderno che l’avvicina al musical. La grande musica e le belle voci da opera si uniscono alle caratteristiche più strettamente da musical, come il recitativo, le coreografie acrobatiche, le scenografie. Sono 70, con effetti 3D, che da un lato restituiscono la dimensione umana di Dante, immerso nello scrivere, e dall’altro immergono i personaggi nel racconto del loro passato, come dei flashback.
Questa è una versione snellita e rinnovata rispetto all’edizione andata in scena anni fa, ma si avvale ugualmente della voce narrante di Giancarlo Giannini. Restano naturalmente le espressioni e le parole più conosciute, con cui si presentano e si raccontano i diversi personaggi incontrati da Dante. Si risveglia così il ricordo negli spettatori, arricchito però dalle interpretazioni degli attori, dalle immagini, dalla musica di Marco Frisina, dalle coreografie acrobatiche e da quella attenzione all’aspetto umano, con i relativi peccati e virtù.
(Nella foto i demoni ne La città di Dite, che minacciano l’avanzata di Dante con Virgilio. Da La Divina Commedia Opera Musical)
La Divina Commedia Opera Musical
Regia Andrea Ortis
Musiche Marco Frisina; Testi Gianmario Pagano – Andrea Ortis; Scenografia Lara Carissimi; Coreografie Massimiliano Volpini; Luci Valerio Tiberi; Video Virginio Levrio; Suono Francesco Iannotta
Voce Narrante Giancarlo Giannini
Personaggi e interpreti
Dante Antonello Angiolillo; Virgilio Andrea Ortis; Beatrice Myriam Somma; Ulisse/Catone/Guido Guinizzelli Leonardo Di Minno; Francesca/Matelda Valentina Gullace; Caronte/Ugolino/Cesare/San Bernardo gipeto; Pier delle Vigne Antonio Sorrentino; Pia de’ Tolomei/La Donna Sofia Caselli
Α Milano, TAM Teatro Arcimboldi dal 30 gennaio al 4 febbraio 2024
e in tour a Senigallia, Teatro La Fenice dal 25 al 27 gennaio 2024
Roma, Teatro Brancaccio, dal 13 al 25 febbraio 2024
Torino, Teatro Alfieri, dal 29 febbraio al 3 marzo 2024
Catanzaro, Teatro Politeama, dal 7 al 9 marzo 2024