Il surrealismo pop si fonde con una critica sociale profonda nelle foto di Dina Goldstein. Con il titolo Un’artista tra fiaba e realtà una selezione delle sue foto è esposta a Milano presso la Fabbrica Eos di viale Pasubio 8/A.
Proposta da Tallulah Studio Art, in collaborazione con Fabbrica Eos dal 20 febbraio al 23 marzo 2025, la mostra propone più percorsi fotografici alla scoperta del modo di vedere il mondo di Dina Goldstein attraverso il suo obiettivo. Ed è una visione lontana dal tradizionale, che spinge a commentare, come si legge nella presentazione, «Dina Goldstein riesce a stravolgere l’idea di felicità perfetta per mostrarci che anche le figure più luminose possono nascondere ombre e insoddisfazione».
Con la serie fotografica In the Dollhouse la fotografa israelo-canadese esplora le tematiche della bellezza, del potere e della sessualità attraverso le immagini iconiche di Ken e Barbie.
Ancora più audace è Fallen Princesses, il progetto in cui l’artista reinterpreta le amiche principesse dei nostri sogni infantili, presentandole in contesti che sfidano il tradizionale racconto delle favole.
La serie Gods of Suburbia offre una profonda analisi del ruolo della religione e della fede nel mondo contemporaneo, mentre in Last Supper, East Vancouver, Dina Goldstein prende ispirazione dal celeberrimo dipinto di Leonardo da Vinci per ricreare L’Ultima Cena in un contesto urbano e moderno.
Sono dunque foto che si fanno notare per l’uso del colore e per come raccontano una realtà plasmata dalla immaginazione. Non come è, ma come potrebbe anche essere.
(Qui la foto dalla serie In the Dollhouse di Dina Goldstein)
Un’artista tra fiaba e realtà
foto di Dina Goldstein
a Milano, Fabbrica Eos (viale Pasubio 8/A), dal 20 febbraio al 23 marzo 2025