Con Discorsi dici «leone» e il leone c’è. La scenografia diventa parte integrante della storia in Discorsi Senza Punto Mentre la Verità Ciao, andato in scena a Milano al Factory32 portato dalla Compagnia PaT Passi Teatrali. Come suggerisce il titolo, con parole affiancate senza apparente logica, sono più storie che si susseguono, scandite da un fischio ed è una corsa lungo il perimetro della scena che determina il cambio dei personaggi.
Dici «leone» e dici «antilope» e una scritta attaccata sulla maglietta li identifica. Ma in Discorsi – con il titolo abbreviato ne parlano anche attori e regista – i ruoli non sono così codificati, perché non basta una scritta a determinarne i comportamenti. Così l’antilope beve insieme al leone, con lui gioca a bowling e sono palle realizzate con un pezzo di carta su cui è scritto birra o palla da bowling. E il leone non è tanto più forte dell’antilope. Solo un fischio e appare una coppia: lui è un supereroe, ma un po’ in crisi. E quando un altro fischio fa apparire un diavolo (un «povero diavolo»), che cerca in tutti modi di convincere a cedergli l’anima un uomo apatico, come indica l’etichetta sulla maglietta, il mito di Faust va in rovina.
Eppure a volte basta un’etichetta, appiccicata dagli altri o dalle circostanze, a incasellare qualcuno o almeno a determinare un comportamento. In scena quella etichetta si strappa e si butta. Nella vita tutto è un po’ più complicato. Bisognerebbe imparare a strapparsi di dosso quell’etichetta che non ci appartiene, e non basta un fischio a dare il via all’operazione.
Gledis Cinque, Erica Del Bianco, Federico Rubino, Nick Russo: gli attori sanno rendere tutte le varie sfumature dei personaggi creati con Discorsi e passare, con il semplice input di un fischio, ad altri ruoli del tutto diversi, ben sostenuti dalla regia di Pier Vittorio Mannucci. Che si concede anche dei piccoli giochi: quando è in scena la Terra (la scritta sulla maglietta dell’attore lo identifica) si accenna qualche canzone, da The House of the Rising Sun a Tre parole Sole, cuore, amore. Il sole è al centro (giusto?).
Del tutto diverso è questo spettacolo rispetto agli altri, che la stessa compagnia PaT Passi Teatrali ha portato nelle scorse stagioni al Factory32. Nel 2019 House Macbeth e questa stagione Cafards. Sempre, come segno distintivo, oltre alla qualità interpretativa, è la scelta registica di indurre gli spettatori a immaginare oggetti e movimenti e utilizzare tutti gli spazi che il teatro offre, comprese porte e scala in fondo alla scena. In Discorsi gli oggetti sono sulle pareti, non con forme reali, ma evocati con scritte su etichette, che ne consentono l’identificazione. Al centro della scena, l’albero stilizzato – come l’albero della vita? – con le etichette attaccate. Queste scelte registiche danno tutto il sapore alla insolita pièce scritta da Rodolfo Ciulla e Aureliano Delisi, determinando sorprese e sorrisi nel pubblico, ma anche quelle riflessioni oltre lo spettacolo.
Discorsi con la Compagnia PaT Passi Teatrali chiude la stagione 2021-2022 di Factory32, sempre animata dalla intensa passione di Valentina Pescetto, che, dopo aver voluto questo teatro, gli trasfonde ora la sua energia, puntando su scelte non tradizionali né scontate, ma sempre con un atout in più.
(Nella foto di Valeria Prina il momento degli applausi alla fine di Discorsi)
Discorsi Senza Punto Mentre la Verità Ciao
con Gledis Cinque, Erica Del Bianco, Federico Rubino, Nick Russo
testo di Rodolfo Ciulla e Aureliano Delisi
regia di Pier Vittorio Mannucci
aiuto regia di Gledis Cinque
costumi, scenografie produzione PaT – Passi Teatrali
durata: 70 minuti
a Milano al Teatro Factory32 (via Watt 32) dall’1 al 3 luglio 2022 (venerdì 1 luglio ore 20.00, sabato 2 e domenica 3 luglio ore 20.30)