Lei pesca tra i ricordi e si racconta. Quelli che sta vivendo, causa elettroshock, non sono giorni felici, ma Dora Maar felice lo è stata davvero. Lei era una affermata fotografa. Ha fotografato la moda e poi, attraverso le immagini, ha dato una voce ai derelitti, che allora, dice, erano un soggetto fotografico molto di moda (siamo negli anni ‘30). Altro tema, i ciechi, fermati attraverso foto di occhi spenti nella cecità. Nel suo racconto si susseguono tanti nomi. Sono il gruppo Contre-Attaque, l’amore con Georges Bataille e ancora Man Ray, Apollinaire. E poi incontra Pablo Picasso ed è un incontro al sangue, perché per farsi notare gioca a colpirsi tra le dita con un coltellino. Le sue dita sono insanguinate e la sua vita cambia.
E’ lei, racconta, che legge e fa scoprire il bombardamento di Guernica a Picasso. Ed è lei che documenta fotograficamente la realizzazione del famoso dipinto. Ed è ancora il suo viso quello che compare in Guernica come la donna che regge la lampada. In un altro ritratto l’ha immortalata come “La donna che piange”.
E’ il suo ultimo servizio fotografico, perché sappiamo che Picasso la costrinse a lasciare la fotografia per la pittura. Ma lei non sembra vivere questo come un sopruso, finché Picasso non la lascia per una più giovane. E allora «non gli dò la soddisfazione di morire prima di lui». Ma dice anche «Ho paura di perdere il tuo ricordo».
Sola in scena Ginestra Paladino sul palco del Teatro Filodrammatici dà vita a una Dora Maar che, raccontandosi, conquista il pubblico. Rivela la tristezza più per essere stata abbandonata che per essere stata costretta a lasciare la fotografia che gli aveva dato successo. Mentre parla, alle sue spalle scorrono le fotografie, in un perfetto incrocio tra parole e immagini. Sono evocate le foto che gli avevano dato il successo, ma si vedono anche i video dell’ingresso dei nazisti a Parigi.
Non è più solo un racconto. La pièce Ritratto di Dora M. diventa un atto di riparazione nei confronti di una artista che allora si era affermata documentando quello che vedeva, ma con uno sguardo personale. Completamente dimenticata per lunghi anni, il teatro (ma anche una mostra nel 2014 a Venezia) ne ha permesso la riscoperta, raccontando i tre momenti diversi della sua vita. Dapprima i successi parigini come fotografa. Poi l’amore per Picasso a cui sacrifica il suo talento. Infine l’isolamento, in cui solo i ricordi l’accompagnano.
(Nella foto, Ginestra Paladino nel ruolo di Dora Maar. Sul fondo una delle tante immagini che compongono la pièce Ritratto di Dora M.)
Ritratto di Dora M.
Con Ginestra Paladino
Parole Fabrizio Sinisi
Regia Francesco Frongia
Una produzione Teatro Filodrammatici di Milano, Fondazione Teatro Due
Al Teatro Filodrammatici Milano (piazza Paolo Ferrari 6), dal 21 al 26 febbraio 2023 (martedì/giovedì/venerdì/sabato: ore 21.00; mercoledì: ore 19.30; domenica: ore 16.00)