Lui cercava la bellezza da tradurre in fotografia. Le immagini di Elio Luxardo hanno ancora un grande fascino e i suoi ritratti lo hanno consacrato come il fotografo delle dive e dei divi di Cinecittà, dagli anni Trenta agli anni Sessanta. Li ripropone la mostra “Elio Luxardo e il cinema. La ricerca della bellezza”, esposta a Ischia dal 29 giugno al 6 luglio 2024 nel Carcere Borbonico del Castello Aragonese, in occasione della XXII edizione di Ischia Film Festival. La mostra, a cura di Roberto Mutti, raccoglie 32 scatti dall’archivio di Fondazione 3M.
Nato da genitori di origine italiana in Brasile, qui si era affermato come autore di documentari e prima ancora come atleta. «Questo – si legge nella presentazione – spiega la capacità di Elio Luxardo di realizzare ricerche fotografiche su corpi femminili di una bellezza eterea, che sembrano disegnati da una grazia leggera e su quelli maschili, che sono al contrario scattanti, elastici, capaci di evocare una classicità antica, anticipando quella forza, insieme prorompente e sfrontata, che sarebbe stata la cifra cara a Robert Mapplethorpe».
Quando, nel 1932, si trasferisce a Roma, dopo aver lavorato nello studio fotografico del padre, vuole diventare regista. Insofferente però della disciplina scolastica, entra nello studio del fotografo Sem Bosch e ne rileva quasi subito l’attività, affermandosi rapidamente come ottimo ritrattista. Qui ci sono grandi fotografi, come Ghitta Carell e Arturo Ghergo: è necessario emergere con uno stile personale originale.
Nel suo atelier di via del Tritone 197 (e, dal 1944, in quello milanese di corso Vittorio Emanuele) Elio Luxardo sperimenta un particolare uso delle luci che si rivelerà fortemente innovativo per il mondo della fotografia. Lui lo aveva imparato sui set cinematografici e i divi di Cinecittà e gli attori di teatro iniziano ad amare i suoi ritratti, mai ripetitivi.
«Luxardo – si legge ancora nella presentazione – fa emergere le caratteristiche di ognuno dei suoi soggetti, valorizza l’ironia di uno sguardo e la forza seduttiva di un altro, la postura classica e quella insolita, le espressioni serie e le mille variabili di quelle sorridenti. Rare sono le riprese frontali, perché il fotografo predilige quelle in cui il volto o il corpo occupano lo spazio in diagonale, così da trasmettere un senso di plasticità».
Grazie a una capacità di sintesi nella ricerca della bellezza i ritratti del cinema di Elio Luxardo conservano una loro attualissima classicità. Ora è possibile riscoprirli grazie alla mostra a Ischia.
(Lucia Bosè nella foto di Elio Luxardo in mostra a Ischia ©Elio Luxardo. Courtesy Fondazione 3M)
Elio Luxardo e il cinema. La ricerca della bellezza
A cura di Roberto Mutti
A Ischia, Castello Aragonese, dal 29 giugno al 6 luglio 2024