Qui il racconto rende protagonista Elsa Morante. Ma con Dodici stanze per Elsa Morante niente rischio Wikipedia. Michele Di Giacomo e Tamara Balducci al Teatro Fontana portano il pubblico tra i suoi sogni, che si dibattono tra difficoltà e pericoli, mentre irrompe la Storia, con la dichiarazione di guerra e i bombardamenti a Roma, dove lei viveva. Insieme si affaccia un fatto storico personale, come l’incontro fino al matrimonio con Alberto Moravia. E la conoscenza e la stima di tanti scrittori e intellettuali dell’epoca.
Le immagini, i video scorrono sullo schermo sul fondo del palco, portando gli spettatori tra le strade di Roma – alcune dopo la guerra hanno cambiato nome -, alla ricerca delle case, delle stanze che Elsa Morante ha abitato. Ma è un percorso non solo sulla mappa di Roma: emergono le difficoltà economiche, la necessità di continuare a cercare una nuova dimensione dove far crescere la propria determinazione, tra i sogni che faticano a trovare realizzazione, ma anche i successi. Perché Elsa Morante è stata una delle maggiori scrittrici italiane. Così nelle ultime scene i personaggi che erano entrati nei suoi sogni, come Anna, Edoardo, Francesco, Elisa prendono vita sulla carta: nasce Menzogna e Sortilegio, suo primo romanzo edito nel 1948.
Con Dodici stanze per Elsa Morante, guidati da Michele Di Giacomo e Tamara Balducci sul palco e il testo di Tatiana Motta, ci si incammina lungo le strade di Roma per entrare in un racconto che va ben oltre la dimensione topografica. L’inizio del cammino è da un luogo pubblico, come la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma.
Qui è stata inaugurata la Stanza di Elsa Morante. E’ un’esposizione permanente che ricostruisce il laboratorio di scrittura della scrittrice, con la scrivania, la macchina da scrivere e i suoi quadri. Poi si continua girando tra tanti indirizzi:Virginia Woolf diceva «una donna per scrivere deve avere soldi e una stanza tutta per sé». E’ un attento lavoro di ricerca, che chiama in causa più mezzi espressivi. Coinvolge l’immaginazione chiamata ad abitare i luoghi. E il pubblico si sente sempre più partecipe, grazie alla bella regia di Michele Di Giacomo e l’interpretazione, misurata, ma per nulla asettica, degli attori, capaci di rendere palpitante il racconto. Così gli spettatori sono catturati e conquistati. Si può immaginare che nascerà la voglia di leggere i romanzi di Elsa Morante o almeno rileggerne delle pagine.
Lo spettacolo arriva in scena in occasione del 40° dalla morte della scrittrice, avvenuta a Roma il 25 novembre 1985.
(Nella foto di Vladimir Bertozzi, una scena da Dodici Stanze per Elsa Morante con Michele Di Giacomo e Tamara Balducci)
Dodici Stanze per Elsa Morante
Di Tatiana Motta
Regia Michele Di Giacomo
Con Michele Di Giacomo, Tamara Balducci
Progetto sonoro Federica Furlani; Progetto Video Vladimir Bertozzi; Disegno Luci Luca Telleschi
Produzione Alchemico tre in collaborazione con Le Città Visibili, Ravenna Teatro, Unione Reno Galliera Teatro La Casa del Popolo, Istituti culturali – Arti Performative della Repubblica di San Marino
Spettacolo inserito all’interno della rassegna Itaca dedicata alle nuove drammaturgie teatrali creata per ripensare, ricostruire, ridefinire il teatro e le arti performative.
A Milano, Teatro Fontana, 18 e 19 marzo 2025