Loro si incontrano nel negozio di parrucchiera. Sono le sei protagoniste di Fiori d’Acciaio, in programma a Milano al Teatro Manzoni dal 2 al 14 aprile 2024. Il titolo già anticipa molto: sintetizza due aspetti importanti delle protagoniste, come la sensibilità e la capacità di affrontare le difficoltà. E loro questi aspetti li hanno entrambi: tipico delle donne. Di amicizia e capacità delle donne di fare gruppo parla infatti il produttore Francesco Bellomo. Che sottolinea la coesione che si ritrova ugualmente nel cast, pur avendo ognuna una propria sensibilità. Anche il mondo al centro di Fiori d’Acciaio è fatto di una solidarietà femminile, che per le sei protagoniste diventa particolarmente importante. Quando una di loro deve affrontare un dramma inatteso, non nell’ordine delle cose, le altre ci sono. Tutte a sostegno di Marilù, il ruolo più drammatico, nella pièce interpretata da Barbara De Rossi.
La versione italiana della commedia, da cui poi era stato tratto il film omonimo, è ambientata a Bracciano. E’ un microcosmo, dove è facile ritrovarsi e dove tutti si conoscono e dunque partecipano ai problemi, ma anche alle gioie altrui. In particolare in un mondo femminile. Così le protagoniste di Fiori d’Acciaio hanno storie diverse, vengono da più regioni italiane, ma la sensibilità è la stessa. In scena l’accento delle sei attrici lo lascia intuire: c’è chi viene dalla Calabria, un’altra dalla Toscana e ancora da Roma e dalla Romagna. È il caso di Martina Colombari, che era anche nei precedenti cast, quando la storia era ambientata prima a Napoli e poi sulla costiera sorrentina. La prossima edizione magari potrebbe essere a Trento, dice scherzosamente il produttore Francesco Bellomo. Intanto è stata scelta Bracciano, che, per inciso, conta davvero tre negozi di parrucchiere, di cui due vicini.
«Mi piace ascoltare le donne: sono curiosa e ascolto con piacere le storie di altri». Lo dice Martina Colombari, la veterana del cast. Anna, il suo personaggio, anticipa, è una ragazza ingenua, che quando si rende conto che l’uomo che ama l’ha ingannata, picchiata, abbandonata, capisce che deve ritrovare un suo equilibrio. Lo fa attraverso la sorellanza. Non c’è critica, non c’è invidia. Anche lei, racconta, da alcuni anni ha un gruppo di amiche, storie diverse, ma il piacere di incontrarsi regolarmente.
Al suo secondo titolo a teatro – il precedente era stato Montagne russe con debutto proprio al Manzoni – commenta che le piace la mancanza di pregiudizi a teatro: «Sulla scena la gente si dimentica di come ti chiami: sei solamente il personaggio. In questo caso sono Anna». Una uguale libertà nel teatro la vede Barbara De Rossi: «Posso scegliere il testo, mentre in televisione c’è meno libertà». Così in questi giorni, oltre che in Fiori d’Acciaio, è in scena in altro teatro con Il padre della sposa (nella scorsa stagione al Manzoni). Le manca la televisione? No, risponde.
Non manca invece in scena anche tanta ironia: l’aspetto brillante con occasioni di risate si intreccia con quelli più drammatici. Si ride e ci si commuove. Che è un po’ quanto succede nella vita.
Fiori d’Acciaio
di Robert Harling
adattamento di Michela Andreozzi con Francesco Bellomo
regia Michela Andreozzi e Massimiliano Vado
interpreti e personaggi: Barbara De Rossi Marilù; Martina Colombari Anna; Gabriella Silvestri Luisa; Alessandra Ferrara Stella; Caterina Milicchio Tamara; Cristina Fondi Clara
aiuto regia Francesca Somma, scene e costumi Carlo De Marino, musiche Roberto Procaccini, light design Umile Vainieri
produzione Francesco e Virginia Bellomo e Virginy L’Isola Trovata
a Milano, Teatro Manzoni, dal 2 al 14 aprile 2024 (feriali ore 20,45 – domenica ore 15,30; sabato 13 aprile ore 15,30 e 20,45)