Lo spunto affonda nella realtà. In teatro assume la dimensione di fantascienza. È Fraternité, conte fantastique di Caroline Guiela Nguyen, artista associata del Piccolo e recentemente nominata alla direzione del Teatro Nazionale di Strasburgo (al Théâtre National de Strasbourg dal 1° settembre 2023 ricoprirà un incarico quinquennale). Lo spettacolo è in programma a Milano al Piccolo Teatro Strehler. Una possibilità che rende Caroline molto felice perché, spiega, il Piccolo è molto importante nell’universo teatrale francese. E’ anche molto felice perché tutto è cominciato in Italia, quando ha letto il libro di Cristina Cattaneo, medico legale, autrice di Naufraghi senza volto. Parla di tutti quegli annegati in mare che non sono stati identificati. Spesso sono minori, di cui i genitori attendono notizie che forse non arriveranno mai.
La lettura del libro ha avuto due conseguenze. Prima di tutto Caroline ha scoperto che a Roma, ma anche in Francia, esiste un ufficio persone scomparse. Riguarda tutti coloro che attendono notizie di persone che, per vari motivi, sono scomparse. Da qui il desiderio di portare a teatro questa storia. Ma la violenza della situazione non le consentiva di scrivere. E’ nata dunque questa dimensione fantascientifica – Fraternité, conte fantastique è il titolo -, che le ha permesso di trovare una giusta distanza da questi fatti. Al debutto erano presenti quelle donne della Croce Rossa che di questo si occupano: erano tutte sconvolte, ma hanno commentato di averci ritrovato la loro vita.
La pièce a teatro racconta di una eclisse che ha fatto sparire metà della popolazione della Terra. Le tre ore a teatro, racconta, le passiamo con le persone rimaste in attesa di notizie sugli scomparsi. Sono accolti e assistiti nei “Centri di cura e consolazione”, luoghi della memoria, allestiti nelle scuole e dotati di raffinate tecnologie. In scena sono 13 attori, tra i 18 e gli 85 anni, che parlano tante lingue diverse – lo spettacolo è in francese, inglese, arabo, vietnamita, tamil (con sovratitoli in italiano) -, perché ha scelto di rappresentare più differenze culturali e spirituali.
Fraternité, conte fantastique è parte di una trilogia sulla cura. La prima parte, Les Engloutis, racconta attraverso un cortometraggio il tornare alla vita di persone che sono state in carcere per lungo tempo. Nasce dal lavoro che Caroline ha fatto nel carcere di Arles, dove sono detenuti con lunghi anni di pena da scontare. La terza parte, che ha debuttato a Berlino, parla invece della adozione internazionale.
Il lavoro di Caroline affronta temi che riguardano le nostre vite e che hanno un rilievo a livello europeo. Come dal carattere europeo sono il Piccolo Teatro, il Teatro di Madrid, la città di Strasburgo.
La collaborazione con il Piccolo, di cui Caroline è artista associata, è destinata a continuare: ora sta pensando a una Storia contemporanea delle lacrime in tre capitoli. La sua filosofia la induce a partire sempre da un legame col territorio. Ora vorrebbe affrontare il tema della spiritualità, ma non in modo estremista. Il suo interesse è per chi si occupa di chi è sparito in mare, come indica il titolo di un altro libro che ha letto, ed è portato a farlo mosso dalla sua spiritualità.
Venerdì 27 gennaio, ore 17.30, al Chiostro Nina Vinchi, è in programma un incontro con Caroline Guiela Nguyen e Marco Modenesi (docente di Letterature francofone – Università degli Studi di Milano). Moderano Maddalena Giovannelli e Alessandro Iachino (Stratagemmi – Prospettive Teatrali). L’ingresso è gratuito con prenotazione obbligatoria sul sito del Piccolo Teatro.
(Nella foto di Christophe Raynaud de Lage, una scena di Fraternité, conte fantastique di Caroline Guiela Nguyen. Con una dimensione di fantascienza affronta però un tema molto attuale. E’ in programma al Piccolo Teatro Strehler con sovratitoli in italiano.)
Fraternité, conte fantastique
testo e regia Caroline Guiela Nguyen insieme a tutta l’équipe artistica
con Dan Artus, Saadi Bahri, Hoonaz Ghojallu, Maïmouna Keita, Nanii, Pierric Plathier, Alix Petris, Lamya Regragui Muzio, Saaphyra, Vasanth Selvam, Anh Tran Nghia, Hiep Tran Nghia, Mahia Zrouki
collaborazione artistica Claire Calvi
scenografia Alice Duchange, costumi Benjamin Moreau, luci Jérémie Papin, creazione sonora e musicale Antoine Richard, video Jérémie Scheidler, drammaturgia Hugo Soubise, Manon Worms, musiche originali Teddy Gauliat-Pitois, Antoine Richard
produzione Les Hommes Approximatifs in coproduzione
a Milano, al Teatro Strehler dal 26 al 28 gennaio 2023.
Lo spettacolo comincia sempre alle 19.30 e dura 180 minuti compreso l’intervallo. Prezzi: platea 40 euro, balconata 32 euro