Loro sono il signor G. Sono due Gaber portati in scena al Factory32 da Enrico Ballardini alla chitarra e Riccardo Dell’Orfano alla fisarmonica. L’inizio dello spettacolo Da Gaber a Gaber è proprio nel segno del doppio, con Il mio papà, magnificamente interpretata, dandone tutto il senso in contrapposizione tra chi ha e chi non ha nulla.
E poi, per citarne solo qualcuna, Io non mi sento italiano, Il conformista, Lo shampoo, per concludere con La libertà (è partecipazione). A legarle tra loro sono le battute e i dialoghi tra i due interpreti, per uno spettacolo che non è semplicemente un concerto.
In scena arrivano le canzoni che più parlano di un presente che, a distanza di tanti anni, sembra ancora attuale. Ed è uno spettacolo che conquista e coinvolge il pubblico. Nasce dall’incontro tra le canzoni di Gaber e Luporini, con testi che pongono domande e suscitano riflessioni, e i due interpreti che sanno dare rilievo a quei brani. Così lo spettacolo coinvolge il pubblico, che risponde con un intenso battere di mani, dapprima a ritmo e poi di soddisfazione.
E alla fine alle loro voci si uniscono quelle degli spettatori per intonare Barbera e Champagne, il momento più allegro del repertorio di Gaber, perché la vita è fatta di tanti momenti differenti.
Attraverso uno dei milanesi più conosciuti e amati e le canzoni che il pubblico ha nel cuore lo spettacolo offerto da Valentina Pescetto, anima del Factory32, è un bel modo per omaggiare Milano in coincidenza con la ricorrenza delle Cinque Giornate (18-22 marzo).
(Nella foto, da sinistra Riccardo Dell’Orfano alla fisarmonica ed Enrico Ballardini alla chitarra)
Da Gaber a Gaber – una chitarra e una fisarmonica per Giorgio Gaber
di e con Enrico Ballardini e Riccardo Dell’Orfano
produzione Odemà
A Milano, Factory32, sabato 23 marzo 2024