È un risveglio all’alba. Ogni giorno uguale all’altro. Babeth sembra sempre arrabbiata con il mondo. Artemisia è sempre allegra pimpante. Molto diverse, ma con una cosa in comune: sono entrambe morte. È Grasse Matinée, che evoca la possibilità di dormire fino a tardi.
Il risveglio delle due care estinte è nelle rispettive bare affiancate al centro della scena. Babeth (Elizabeth Annable) emerge a fatica dalla sua di abete, che accusa il marito di averla fatta costruire troppo stretta. Invidia Artemisia (Maria Carolina Nardino) che ha una bara di quercia e anche più larga. Dalle loro bare estraggono i sudari: bianco per Babeth che ben si accompagna al nero del suo abito, rosso per Artemisia. È in armonia con l’abito con pantaloni arancioni che comunicano allegria. Si attrezzano per giocare a scacchi. Dalle loro bare estraggono più cose: anche vasi con i fiori.
A questa storia surreale, esaltata dalle due attrici si contrappone l’aspetto più realistico ricreato con i rumori che si sentono dal cimitero. È il treno delle sette del mattino, il treno merci, l’aereo, il suono delle campane, i colpi di fucile. Su tutti, il grido del corvo, che più innervosisce ogni volta Babeth. Lo vede come la reincarnazione di uno spasimante, mentre Artemisia discetta di cinesi e giapponesi, cercando di spiegarne la differenza.
In Grasse Matinée il surreale si incrocia con il realistico per parlare di morte. Ma lo fa con leggerezza. A volte con una ironia che si coglie anche nel titolo Grasse Matinée, quando suggerisce un accostamento tra la morte e la possibilità di dormire profondamente fino a tardi. Le due attrici ben sorreggono questi tre aspetti lasciando intuire che comunque si è vissuto, qualunque sia stato lo spirito che ha accompagnato i giorni terreni il risultato alla fine è lo stesso. E allora tanto vale vivere la vita appieno: per dormire fino a tardi c’è tempo.
Lo spettacolo, sold out nelle tre giornate ad AltaLuce Teatro, poteva spiazzare il pubblico per il tema, che le due attrici hanno invece saputo affrontare con leggerezza. Maria Carolina Nardino ha puntato molto sulla allegria in contrapposizione al tema. Elizabeth Annable ha puntato sulla voce, giocando con i suoni. In particolare con il verso del corvo, che la innervosisce al punto da volergli rispondere. Proprio i suoni in questa messinscena di Grasse Matinée diventano un elemento non solo di contorno, anche capace di divertire il pubblico.
(Nella foto, da sinistra Maria Carolina Nardino e Elizabeth Annable, protagoniste di Grasse Matinée ad AltaLuce Teatro)
Grasse Matinée
di René De Obaldia
con Elizabeth Annable e Maria Carolina Nardino
scenografia e luci Viviana Martin, sound design Vincenzo Romano
produzione AltaLuce Teatro
a Milano, AltaLuce Teatro, dal 17 al 19 febbraio 2023