Il Conte di Carmagnola: chi era costui? Quasi più sconosciuto di Carneade deve anche al Manzoni la sua fama. Scarsa, perché né il testo né il personaggio storico si studiano a scuola. A parte quel verso, unico forse noto: “S’ode a destra uno squillo di tromba”. Così la nuova pièce Con la guerra nel cuore al Teatro Cavallerizza Mtm inizia proprio con la presentazione del personaggio fatta da Rossella Rapisarda, che durante la pièce riesce a cambiare ottimamente più volte registro. Sola in scena ne racconta la storia, anticipando anche quelli che saranno i punti salienti: arrotola delle corde a ricordare che alla fine il Carmagnola sarà imprigionato. Sale su un cavallo (di legno naturalmente), perché Francesco Bussone detto il Carmagnola è un condottiero che nella guerra trova le ragioni della sua vita. Così l’attrice in scena armeggia a lungo prima di salire su quel cavallo, perché questa è una storia da raccontare facendone capire l’assurdità e anche la drammaticità.
Nel racconto chiama in causa anche Achille Campanile, che ironizzava dicendo che, se si fa la guerra per arrivare alla pace, il problema allora è la pace. Ma alla guerra ci si abitua. Inevitabile pensare davanti a queste parole a quanto le immagini drammatiche di guerre, a non tanti chilometri di distanza, ora scorrono sullo schermo televisivo e forse non scuotono più. La guerra diventa la norma. Ed ecco l’occasione per uno sguardo ironico che porta a parlare della ricetta della pasta alla norma. Guardiamo la guerra con ironia, ridicolizzandola: può essere un modo per farne capire l’inutilità. Ridiamone, sembra essere l’invito, ma il pubblico non ride. Piuttosto ascolta con sgomento certi dati, quando sente che finora si sono contate 14.600 guerre.
Con una mappa alle spalle Rossella Rapisarda mostra il dispiegamento delle forze in campo. Racconta la storia del Carmagnola che, uscito vincitore dalla guerra libera i nemici imprigionati. Era tradizione, ma questo gli vale il titolo di traditore e conseguente imprigionamento. Colpevole o innocente? Anche il pubblico della Cavallerizza viene coinvolto, invitato a emettere un giudizio. Che naturalmente è di non colpevolezza, ma non coincide con il fatto storico. Si sente il suono di una lama che si abbatte: il conte di Carmagnola è stato decapitato. E’ il 5 maggio 1432.
Battaglie, schemi tattici, lame di spade lucenti, come brillano i Kalashnikov e feriti e morti. La guerra usa armi differenti, ma ieri come oggi porta solo sempre morte. E disperazione in chi resta. Bastano pochi gesti e il costume fa di Rossella Rapisarda una delle donne che dalle guerre hanno solo dolore. In scena diventa Antonietta Visconti e Matilde, moglie e figlia del Carmagnola.
Con la pièce Con la guerra nel cuore arrivano in scena dei fatti a cui i libri di storia riservano solo uno sguardo veloce. Si parla di un fatto storico ancor meno noto, perché si scopre che Filippo Maria Visconti dopo la vittoria nel 1413 assegna al condottiero il palazzo di via Broletto. Il Palazzo Carmagnola ora è il Piccolo Teatro di Milano. Il progetto di Alberto Oliva, che cura anche la regia, porta a teatro la tragedia del Manzoni, per molti solo un titolo o forse nemmeno questo. Ma non solo. Con la guerra nel cuore parla di ieri, ma parla anche di oggi: i tempi sembrano richiederlo più che mai. Perché guardare con ironia a ciò che invece richiede riprovazione può essere un’arma importante. E’ l’arma della cultura, del teatro, dello spettacolo da sfoderare senza esitazioni.
(Nella foto, Rossella Rapisarda in Con la guerra nel cuore, regia di Alberto Oliva)
Con la guerra nel cuore
Il Conte di Carmagnola di Alessandro Manzoni per attrice sola
Progetto e regia di Alberto Oliva
Drammaturgia di Bruno Stori
Con Rossella Rapisarda
Scene e costumi Francesca Ghedini; Musiche originali Marco Pagani; Disegno Luci Alessandro Tinelli; Assistente alla regia Fabrizio Kofler
Produzione Scenaperta e Teatro Sociale di Busto Arsizio in collaborazione con Eccentrici Dadarò
A Milano, MTM La Cavallerizza dal 7 al 12 novembre 2023