Dal modellino del Duomo al bozzetto per la quinta porta presentato da Lucio Fontana intorno al 1950. È la mostra Il genio di Milano nel suggestivo spazio espositivo delle Gallerie d’Italia dal 23 novembre al 16 marzo 2025. Con sottotitolo Crocevia delle arti dalla Fabbrica del Duomo al ‘900 rende viva l’immagine di Milano come città capace di accogliere e di includere.
Primo immigrato, certo prestigioso, è Leonardo che si firma “fiorentino in Milano”, città dove vi rimase per oltre vent’anni, dipingendo La dama con l’ermellino e lasciandovi un capolavoro come il Cenacolo.
Tutta la mostra permette di cogliere questo apporto di «foresti» alla crescita di Milano in tutti i suoi aspetti. Fin dal 1386 quando, crollato il campanile sulla chiesa, si pensò di realizzare una cattedrale nuova prendendo a modello le grandi costruzioni di Francia Germania Nord Europa. Vennero chiamati ingegneri e architetti da Francia, Boemia, Germania, che diedero indicazioni su come doveva essere realizzato il Duomo, lasciando poi il compito ad artisti lombardi. Così la mostra si apre sul modellino in legno, alcune coloratissime vetrate, statue, doccioni realizzati tra fine 1300 e inizi 1400. Si chiude con il progetto del 1955 per la quinta porta (non accolto), realizzato da Lucio Fontana, nato in Argentina.
È tra i tanti artisti che la mostra racconta, accolti a Milano provenienti da altre città o Paesi. Si scopre l’influenza dei pittori fiamminghi fatti conoscere da imprenditori lombardi, che avevano contatti con Anversa. Si scopre l’arrivo dal sud di Piermarini, insieme a Vanvitelli chiamato dagli Asburgo per realizzare la reggia, grazie all’esperienza della Reggia di Caserta. A lui però venne preferito il Piermarini, più classico, meglio capace di dar vita con l’architettura allo spirito di Milano. Ed è proprio lui che, oltre a Palazzo Reale, la Scala e tanti altri palazzi di Milano, ridisegnò l’urbanistica per una città più moderna.
Proprio Brera con la Triennale del 1891 aveva attirato Segantini, che qui vi aveva presentato Le due madri, che segna l’inizio del divisionismo e insieme proietta Milano all’avanguardia in campo artistico. Come questa, attraverso le 10 sezioni in cui sono suddivise le 140 opere, la mostra permette innumerevoli scoperte, sia di pittori che arrivati a Milano qui vi hanno lavorato, sia di influenze venute da lontano e recepite, rivissute con uno spirito milanese, ma mai subite.
Girando l’esposizione alle Gallerie d’Italia si può anche cogliere l’evoluzione della città di Milano fin dai tempi di Leonardo. Si può vedere quali aspetti hanno attratto il pennello di vari artisti, come Angelo Morbelli, che dipinge la Stazione nel 1889 e Umberto Boccioni, che si sofferma sulle periferie e la nascita delle fabbriche agli inizi del ‘900. Entrambi, quasi inutile aggiungerlo, non nativi di Milano.
La mostra esalta dunque lo spirito di Milano, coinvolgente e inclusiva, capace di far sentire milanesi anche gli artisti che vengono da lontano e insieme in grado di cogliere innovazioni e suggerimenti che da questi arrivano. Grazie al contributo delle varie istituzioni milanesi la mostra offre anche l’occasione per vedere riunite insieme tante opere di rilievo ospitate nelle varie istituzioni, come la Fabbrica del Duomo, il Museo Diocesano, Brera, il Castello Sforzesco, il Poldi Pezzoli, il Museo del 900, ma anche da musei nazionali e internazionali.
La capacità di fare rete, condividere, superare ogni barriera emerge anche da una iniziativa legata alla mostra Il genio di Milano. Fino al 16 marzo 2025 infatti il Comune di Milano ha studiato uno speciale percorso in 20 tappe, all’interno dei Musei della città, che porta a scoprire delle opere realizzate da figure particolarmente significative per la storia culturale e artistica della città, dal Medioevo al ‘900. Sono artisti che pur non essendo milanesi hanno contribuito a rendere Milano crocevia delle arti.
Il risultato è una gran bella mostra, che, offrendo la possibilità di vedere insieme tante opere di rilievo, induce a riflettere sulla capacità di amalgamare influenze diverse, abbracciare chi la sceglie, senza far sentire nessuno estraneo. In una parola, è la «milanesità» che conquista.
(Nella foto di Roberto Serra l’apertura della mostra Il Genio di Milano alle Gallerie d’Italia)
Il genio di Milano
Crocevia delle arti dalla Fabbrica del Duomo al ‘900
Mostra a cura di Marco Carminati, Fernando Mazzocca, Alessandro Morandotti, Paola Zatti
Gallerie d’Italia – Milano, Museo di Intesa Sanpaolo (piazza della Scala)
Dal 23 novembre 2024 al 16 marzo 2025 (dal martedì alla domenica dalle 9.30 alle 19.30; giovedì fino alle 22.30)