Ballerete in platea: l’effetto discoteca coinvolgerà gli spettatori nei momenti clou de La febbre del sabato sera musical. Presentata dalla Compagnia della Rancia la nuova versione del musical è in cartellone a Milano al Teatro Nazionale Italiana Assicurazioni dal 10 ottobre all’11 gennaio 2025.
Per portare a teatro lo spettacolo il regista Mauro Simone ha guardato di nuovo il film in lingua originale. È un film di forte realismo, commenta ora, che racconta quegli anni con le difficoltà politiche e sociali (l’America stava affrontando un momento di crisi e stava uscendo dall’impresa-Vietnam con le ossa rotte, ndr) e la musica a contrasto. Di Stayin’ Alive, all’inizio del film, solo apparentemente allegra e sicuramente con un ritmo travolgente, pochi forse colgono le parole con un invito a imparare a sopravvivere. E’ un messaggio di coraggio per i giovani, commenta Mauro Simone.
Quello che canta il protagonista è sopravvivere nelle strade di New York contrapponendovi il ballo. È una contrapposizione che in scena diventa il contrasto tra gli interni essenziali della famiglia italo-americana Manero, che fa fatica a vivere e la discoteca con le sue luci. Come renderle in tutto il loro sfavillio? Come dar vita alla dance floor? Naturalmente era impossibile far cogliere al pubblico le caratteristiche della pista da ballo, che si illumina quando i protagonisti ballano. Così le pareti la rievocano grazie a led rossi blu gialli che dalla pista sono passati ad attorniare la scena, sormontata naturalmente dalla scritta 2001 Odissey.
Nella discoteca i brani iconici firmati dai Bee Gees sono in lingua originale, perché così li conosce il pubblico, che contagiato da quel ritmo si sentirà invogliato a ballare in platea. A scatenarlo sarà dj Monty, che qui è un ruolo femminile. E, altra novità, con lei è Candy, nuovo personaggio femminile che non era nel film.
Ancora la tecnologia ha permesso di trasmettere al pubblico la sensazione di quei passi del giovanissimo John Travolta – Tony Manero con cui si apre il film: come? È una delle sorprese che riserva il musical.
La discoteca fa da contrasto alla vita altrimenti monotona di Tony Manero. È un contrasto sottolineato in scena, dove le musiche in discoteca in versione originale incontrano i brani tradotti da Franco Travaglio, che, come nei musical, sono essenziali per raccontare quanto sta avvenendo. Ed è una storia che riserva anche momenti particolarmente tragici. È il caso, ad esempio, della violenza su Annette, che viene raccontata, ma non si vede in scena. Si vede invece il ponte di Brooklyn: quanto vi succede è il pubblico del Nazionale a scoprirlo. Scopre anche che qui non ci sono lustrini e paillettes.
Portando a Teatro La febbre del sabato sera è stato scelto di mantenere la fedeltà nei costumi: nella 2001 Odissey prevale il sintetico, con le minigonne per le ragazze. Anche questo diventa una occasione di racconto di una società non agiata, con una vita opaca e difficile, con unico antidoto lo sfavillio della discoteca. E’ qui che l’allegria e l’energia prendono il sopravvento, pronte a contagiare il pubblico in sala. Le luci piene di vita, capaci di comunicare allegria, si contrappongono all’abbigliamento dei tanti ragazzi che ballano. Che quando ottengono l’abito dei loro sogni vogliono metterlo in mostra. Così c’è la ragazza che indossa la pelliccetta che si è comprata a suon di soldi e Tony Manero non si toglie il suo giubbotto di pelle pagato a caro prezzo. Eppure è il 13 luglio 1977, quando a New York fa decisamente caldo.
La stessa fedeltà all’originale – occasione per ricostruire una atmosfera – si coglie nelle musiche e nelle voci.
Nei ruoli principali troviamo l’emozionatissima Gaia Soprano, che in scena è Stephanie Mangano e Simone Sassudelli, che con Tony Manero riprende per la seconda volta un ruolo interpretato da John Travolta, dopo essere stato Danny Zucco in Grease.
La febbre del sabato sera segna un nuovo corso per Stage al Teatro Nazionale Italiana Assicurazioni. Per un paio d’anni non sono previste produzioni Stage, perché è stato scelto di puntare su spettacoli inediti. Intanto era necessario trovare investimenti e un produttore affidabile con cui lavorare. Ecco dunque la Compagnia della Rancia, con cui i primi rapporti risalgono al 2013.
La nuova versione italiana di Compagnia della Rancia, su licenza di Broadway Licensing, è ispirata al film Paramount/RSO del 1977 e alla storia di Nik Cohn, che esplorava le nuove tendenze della vita notturna e della scena disco. Sarà in scena in questa stagione solo a Milano.
(Nella foto di Giulia Marangoni, i protagonisti di La febbre del sabato sera, Simone Sassudelli e Gaia Soprano. Con loro 21 performer)