Countdown: è La fine del mondo. È anche il titolo della pièce andata in scena a Milano al Teatro Franco Parenti. I quattro attori salgono sul palco dalla platea: parlano di costumi. Il loro problema sembra questo. Almeno dalle prime parole: costumi dimenticati, male utilizzati, lasciati rovinare, spariti. Loro, spiega Luca (Umberto Terruso), sono lì per «recitare uno spettacolo teatrale su una nave durante le sommersioni delle coste. E’ un’idea geniale: il format è vincente e può essere replicato in altri contesti».
Improvvisamente il tema cambia. I due personaggi femminili, due sorelle, si raccontano: Atena (Anahi Traversi) vive l’impegno ecologico in un mondo arrivato al disfacimento, sommerso dalla plastica. Dora (Alice Spisa) in seguito la vediamo ballare Cicale di Heather Parisi, mentre alle sue spalle su un sipario argentato scorrono immagini di distruzione. È lei quella che da piccola sognava di possedere una carta di credito, ma è la sorella che ha sposato un miliardario. E’ sulla sua barca che dovrebbe tenersi lo spettacolo. Di cui però poi sembrano perdersi le tracce. Si parla invece di bombe atomiche, che trovano spazio con il loro nome tra le tante parole.
Fratelli sono anche i personaggi maschili del cast, che, per primo Diego (Angelo Tronca), si urlano il proprio reciproco odio e intanto raggiungono la galleria. E’ un odio che tocca punti estremi, finché Diego dopo aver rovesciato parte di un contenitore d’acqua sul palco chiede a Luca di affogarlo nell’acqua rimasta. Tranquilli: alla fine si salva.
«È arrivata la fine del mondo e non ho niente da mettermi» è una battuta collaudata. Loro invece, attanagliati dal dubbio su che cosa fare e dire, urlano di tutto. Dopo l’acqua, Luca agita la macchina del fumo con attenta consapevolezza. Perché questa è la fine del mondo, ma l’attenzione è sempre soprattutto concentrata sui fatti personali, come emerge più chiaramente dalla lettura del testo che dalla visione dello spettacolo, in cui è invece facile perdersi.
Con un bel cast formato da quattro bravi attori in scena, il regista Claudio Autelli, altrettanto da applausi, riesce a imprimere un gran movimento allo spettacolo, mentre l’orologio che domina su un lato della scena, terminato il countdown, decreta la fine. La fine del testo? Questa, comunque, è La fine del mondo.
La fine del mondo
di Fabrizio Sinisi
con Alice Spisa, Umberto Terruso, Anahi Traversi e Angelo Tronca
regia Claudio Autelli
disegno luci e allestimento Giuliano Almerighi; suono e musiche Gianluca Agostini; video Chiara Caliò; costumi Diana Ferri; cura del movimento Lara Guidetti; assistente regia Valeria Fornoni
produzione Teatro Franco Parenti / Centro Teatrale Bresciano / LAB121, con il sostegno di Funder35, Fondazione Cariplo e ZonaK
A Milano al Teatro Franco Parenti dal 25 al 29 maggio 2022