Lei sta per tornare. È Elisa, reduce da un anno sabbatico durato 15 mesi. Proprio L’anno sabbatico si intitola la pièce che con un ritmo scoppiettante si insinua nella famiglia di Laura e Carlo. Con caratteri molto diversi portano avanti un matrimonio che soffre ormai di lunghi anni di tran tran, come racconta anche Carlo rivolto al pubblico.
I due si raccontano, ma poi si svelano. Scopriamo segreti e manie. Di lui, chirurgo che sgrida o lusinga le pazienti. Di lei, maniaca delle piante e distratta, come ben sa il marito che ne previene le dimenticanze. Tra tormentoni di moda del momento le risate si moltiplicano. Ad animare la loro vita, e garantire grande divertimento al pubblico, arrivano suonerie di cellulari, vocali da cinque minuti, Facebook e WhatsApp, guacamole e poke, zenzero e curcuma. E l’apericena batte la lasagna. Non sfuggono nemmeno i tanti luoghi comuni, occasione di satira. Tante risate, che per il pubblico sono anche riflessioni su quanto tutto questo sta influenzando le nostre giornate.
Quando finalmente Elisa arriva, dopo il suo anno sabbatico di 15 mesi, passando attraverso la platea, l’emozione della madre Laura in particolare è al massimo, mentre il padre Carlo è più contenuto. Le risate si trasformano in sorprese e sono davvero tante. Come tante sono le detonazioni, perché, in modi differenti, tutti e tre scoppiano e decidono di dare una svolta alla loro esistenza. I loro sono tre modi differenti di vivere e di affrontare la realtà.
Per i tre attori sono anche tre modi differenti di far emergere i sentimenti dei loro personaggi. Carlo, che ha cercato soluzioni alternative per sopravvivere a una vita diventata piatta e monotona, è raccontato con misura e disincanto da Arturo di Tullio. All’opposto, Monica Faggiani gioca meravigliosamente la carta del dinamismo e dell’esuberanza attraverso gesti, movimenti, battute ed espressioni del viso per disegnare Laura. Anche Laura è conscia che la sua vita matrimoniale sta scorrendo in modo monotono, ma come risposta ha puntato più sulla esuberanza.
In mezzo, tra di loro, Elisa, per nulla disposta a farsi schiacciare dai genitori. Nemmeno negli abiti, negli atteggiamenti, è vicina alla madre (meno ancora al padre). Le loro aspirazioni non le sente sue. Ugualmente le sue scelte, raccontate con molta misura da Flavia Marchionni, che la interpreta, spiazzano Laura e Carlo. Quando lo annuncia il clamore è devastante e quel fragile equilibrio è messo a dura prova.
Che cosa succede è tutto da scoprire, grazie al bel testo di Valeria Cavalli, con una bella solida costruzione. Tra battute a raffica e altrettante risate del pubblico L’anno sabbatico procede con un ritmo serratissimo, grazie alla bella regia di Alberto Oliva, ben assecondata dai tre attori. E moltiplica le sorprese, che per gli spettatori sono destinate a mixarsi con alcune considerazioni. Prima di tutto l’importanza di parlarsi. Ancor di più, l’importanza di ascoltarsi senza la voglia di imporre – anche solo suggerire – quelle che sembrano le soluzioni migliori.
(Nella foto di Fabio Trillini i tre protagonisti di L’anno sabbatico di Valeria Cavalli. Tra di loro un mappamondo, il cui significato è tutto da scoprire).
L’anno sabbatico
di Valeria Cavalli
con Arturo di Tullio, Monica Faggiani, Flavia Marchionni
regia Alberto Oliva
produzione Teatro de gli Incamminati
a Milano, MTM La Cavallerizza dall’8 al 13 novembre 2022 (Prima Nazionale)