Una casa che accoglie il pubblico e fa sentire in famiglia gli attori. Con questo spirito il Teatro Franco Parenti sta festeggiando i 50 anni dalla fondazione voluta da Andrée Ruth Shammah, insieme a Franco Parenti e Giovanni Testori. Proprio come una casa lo sente Fabio Cherstich, regista di L’appuntamento ossia la storia di un cazzo ebreo, tratto dall’omonimo bestseller della scrittrice tedesca Katharina Volckmer, spiazzante, provocatorio già nel titolo.
Andrée Ruth Shammah ha colto in Fabio Cherstich uno stretto rapporto con l’arte visiva. E Fabio ha portato questo aspetto dirigendo la pièce adattata dal romanzo insieme alla sua autrice, Katharina Volckmer. Come un atto di responsabilità ha scelto di raccontare la storia in modo lineare e comprensibile rispetto alla scrittura contorta del romanzo, in modo che il pubblico possa alla fine porsi delle domande e anche prendere delle posizioni.
A integrare il testo è la parte musicale che ha un forte rilievo nello spettacolo. Come lo è la lampada Discovery di Artemide, disegnata da Ernesto Gismondi, che è stata di ispirazione nella costruzione dello spettacolo, diventando di volta in volta opaca, trasparente e dialogando con un’altra lampada.
Il dispositivo creato da Fabio Cherstich permette alla attrice interprete, Marta Pizzigallo di entrare nel personaggio dando anima e corpo, fino a contorcersi, avvitarsi, dare vita a tutti i sottotesti e i pensieri della autrice. Che ha voluto raccontare una storia di demolizione per arrivare a una costruzione. Lo fa con un monologo rivolta al suo chirurgo. Perché questa è la storia di una donna tedesca che sta diventando un uomo circonciso. Con un cazzo ebreo, appunto. (Che poi basta essere circoncisi per diventare ebrei?) Tutto questo per raccontare il disagio di appartenere a una cultura che la protagonista vuole distruggere, non accettando né di essere donna né di essere tedesca. Né di appartenere a una cultura e a un popolo che si è macchiato di un orrendo crimine come quello contro gli ebrei. Contro l’umanità, potremmo aggiungere, attingendo alla attualità.
Per lo spettacolo sono stati previsti dei sovratitoli in inglese, che sopperiscono alla velocità del parlato traducendo dei paragrafi più che tutte le parole. Affiora comunque il desiderio di portare anche un pubblico che parla altre lingue a teatro a vedere uno spettacolo in italiano. Un parallelismo con il desiderio di portare all’estero uno spettacolo nato in Italia dalla Compagnia dei Gordi. Primo tra tutti Pandora, che proprio a una Biennale aveva fatto il suo debutto. Come a giugno L’appuntamento ossia la storia di un cazzo ebreo aveva debuttato con successo in un festival dallo spirito internazionale come Spoleto festival dei due mondi.
(nella foto di Luca del Pia, Marta Pizzigallo in L’appuntamento ossia la storia di un cazzo ebreo al Teatro Franco Parenti)
L’appuntamento
ossia la storia di un cazzo ebreo
di Katharina Volckmer
traduzione italiana Chiara Spaziani
pubblicata da © La nave di Teseo editore, 2021
adattamento Fabio Cherstich, Katharina Volckmer
regia e impianto visivo Fabio Cherstich
da un’idea di Andrée Ruth Shammah
con Marta Pizzigallo
e con Riccardo Centimeri e Francesco Maisetti
luci Oscar Frosio; musiche originali Luca Maria Baldini
a Milano, Teatro Franco Parenti, Sala AcomeA, dal 20 settembre al 16 ottobre 2022