Niente colla e invece tanta passione. Marcello Amalfitano ai Lego si è appassionato quando aveva quattro anni: da allora non li ha più abbandonati. Ora ha curato la mostra Lego Life esposta a Milano alla Permanente dal 22 novembre al 4 febbraio 2024. Qui è possibile vedere 7 fantastici immensi diorami. Sono dei veri mondi ricostruiti in tutti i particolari, in grado di entusiasmare a qualsiasi età.
Sono anche racconti di un tempo che non c’è più, ricostruiti con estrema attenzione. Si va dalla Roma del 2 a.C. con la ricostruzione perfettamente in scala di un tempio fino a un momento storico, che immortala l’arrivo degli alleati nel 1945 in una località italiana, tra case, binari del treno distrutti, resti di carri armati. In entrambi i casi noi non c’eravamo, ma questi diorami ci offrono un viaggio nel tempo. Che continua con la Roma medievale ricostruita affiancando le nuove costruzioni di allora agli edifici antichi, con chiese che si sovrappongono o sostituiscono i templi.
Il mondo dei pirati conquista con l’arrivo sulle spiagge caraibiche dei coloni inglesi del XVIII secolo, mentre il vulcano sta per eruttare. Chi vuole invece sentirsi proiettato nel futuro trova il diorama che immagina un insediamento sulla Luna, con astronavi e laboratori di ricerca. Oppure il diorama Artico con la nave rompighiaccio realizzata con ben 35.000 pezzi e completamente arredata al suo interno.
Sono sette grandi e spettacolari costruzioni tutte da scoprire. Tutte realizzate con migliaia di mattoncini Lego, fino al diorama City che di mattoncini ne impiega ben 160.000 per ricostruire una città nei particolari. Qui i mattoncini sono poco di meno dei 220.000 usati per il diorama Pirati.
Girando intorno ai vari diorami e osservandone tutti i particolari si fanno davvero tante scoperte. Si scopre che cosa la fantasia può ricreare e si vede come ogni costruzione è curata nei minimi dettagli, senza dimenticare che anche le case devono essere abitate. Chi è un appassionato Lego trova dei pezzi di recentissima produzione, come i crociati, accanto ad altri personaggi ormai fuori produzione, che solo la ricerca tra appassionati ha permesso di recuperare.
Le costruzioni di architettura sono quelle che più appassionano Marcello Amalfitano. Racconta infatti che in casa aveva i grattacieli di New York. Poi l’arrivo di due figli e la conseguente mancanza di spazio l’ha indotto a eliminare New York. Lo spazio è infatti uno dei problemi di chi realizza grandi costruzioni con i mattoncini Lego. Così, racconta Marcello Amalfitano, nel suo negozio che ha aperto a Roma, Pianeta Mattoncino, ha messo a disposizione degli appassionati uno spazio per costruire. Quando poi vogliono portarsi a casa l’opera questa viene venduta a peso. Succede soprattutto con i più piccoli, acquirenti con idee molto chiare. Loro acquistano soprattutto macchine e aerei, crescendo, a 12-14 anni si appassionano agli ingranaggi. Gli adulti amano le riproduzioni dettagliate di mazzi di fiori, come di architettura: la Torre Eiffel ha molto successo, grazie al prezzo, richiesta più del Colosseo, che costa 10 volte tanto.
Leggendo anche i pannelli che affiancano i diorami si fanno davvero tante scoperte. Nessuno forse immaginava che Lego è il più grande produttore di pneumatici, grazie a quelli mini di gomma presenti sulle macchine Lego. Si scopre anche che nel mondo ci sono 400 miliardi di mattoncini Lego: se venissero distribuiti tra tutti gli abitanti della Terra ognuno ne avrebbe 50.
La mostra oltre ad appassionare gli adulti, anche neofiti (e i bambini di ogni età), è studiata per coinvolgere anche i più piccoli. Trovano giochi, problemi legati ai mattoncini, la caccia al personaggio all’interno dei vari diorami e una grande parete che si compone mostrando figure realizzate con i Lego, per poi scomparire a ciclo continuo.
Quello dei mattoncini è davvero un mondo. Così sono esposte anche le realizzazioni pittoriche con i personaggi Lego come protagonisti. Sono le tele di Stefano Bolcato, che all’inizio proponeva soprattutto scene a tema sociale. Oggi si ispira all’arte con rivisitazioni in versione ‘omini Lego’ dei più famosi capolavori della storia dell’arte, dalla Gioconda ai quadri di Frida Kahlo, a Van Gogh. Sono opere che hanno tanti estimatori anche all’estero, in particolare in America.
I mattoncini con il tempo si possono anche rovinare. Alcuni, racconta Marcello Amalfitano, con il tempo hanno perso gli angoli. Perdono la forma originale, le costruzioni si smontano e si rifanno: è il bello del Lego. Ma, si raccomanda Marcello: niente colla.
(Nella foto un particolare del grande Diorama City costruito da Marcello Amalfitano e Dario Minisini. E’ a Lego Life al Museo della Permanente per rimanere incantati fino al 4 febbraio 2024)
Lego Life
In mostra 7 diorami: Liberazione, con circa 150.000 pezzi; Grande Diorama City (160.000 pezzi); Fori Imperiali – Foro di Augusto – anno 2 A.C. (60.000 pezzi); Medievale (120.000 pezzi); Pirati (220.000 mattoncini); Artico (80.000 pezzi); Classic Space (35.000 pezzi).
Produzione e organizzazione Piuma, in collaborazione con Arthemisia e con partner Il Mercato Centrale Milano. Patrocinio del Comune di Milano. La mostra, invece, non è direttamente sponsorizzata da Lego: è realizzata grazie ad alcuni dei più grandi collezionisti al mondo.
A Milano, Museo della Permanente (via Turati 34), dal 22 novembre al 4 febbraio 2024. Ore 10-19.30 (da 10 a 14 euro)