Lino Guanciale ti immerge nel ‘900 di Europeana

Un ritmo velocissimo: Europeana è una vera sfida per Lino Guanciale. Tutto il tempo in scena al Piccolo Teatro Grassi, solo con qualche intermezzo – dialogo con il fisarmonicista sloveno Marko Hatlak. Inizia con una maschera a gas, prosegue indossando magliette significative una sull’altura. Alla fine toglierle è come uno spogliarsi di ipocrisie, ideologie, contraddizioni, eventi, mali di questo secolo. Che non conoscono confini. Così si scopre che i primi a pensare di sterilizzare persone considerate malate di mente sono stati nel 1907 alcuni Stati americani. Non da meno i nazisti in Germania, perché in nome della voluta «razza pura» hanno eliminato ebrei, ma anche omosessuali, zingari, malati di mente. Chi può restare indifferente davanti a questi tragici racconti?

Quella di Patrik Ourednik, l’autore del testo, originario di Praga, è una corsa lungo il ‘900, a cui Lino Guanciale ha solo apportato qualche taglio. Non c’è un ordine cronologico: è piuttosto uno zigzagare lungo il secolo, tra ricordi, sorprese, temi che ne richiamano altri. Si parla di segregazione negli Stati Uniti, dove i neri erano tenuti lontano dai bianchi con giustificazioni ipocrite e pretestuose. Sulle porte dei bagni a loro riservati, quando presenti, era scritto «di colore» per non offendere dicendo neri. Così l’ironia si intreccia con l’ipocrisia.

Lino Guanciale parla delle guerre del ‘900. Parla della Seconda guerra mondiale, quella raccontata per radio, combattuta da ragazzoni alti 1,73 m, che, se morti fossero stati messi uno dietro l’altro, testa contro piedi, avrebbero coperto un terzo della circonferenza della terra. Risveglia una riflessione sulle devastazioni della guerra, delle guerre, ma in modo non convenzionale. Altra guerra, quella in Vietnam, la prima guerra in televisione. Parla della spagnola indicata come una pandemia che ha mietuto milioni di vittime, ma non nei Paesi più toccati dalla guerra. Le parole pronunciate da Lino Guanciale diventano anche delle scoperte, che non fanno sconti a nessuno. Si parla dei mali della propaganda, del comunismo, delle dittature, ma anche delle democrazie.

Nel testo ci sono quelle tappe storiche che non ti aspetti, come l’invenzione della carta igienica nel 1901, del reggiseno nel 1914, poi imbottito nel 1945 e buttato dalle femministe nel ‘68. Il ‘68 e i suoi slogan: ora sono diventati slogan pubblicitari. Tutto si capovolge, proprio come il testo e lo spettacolo, intrecciando i tempi, gli anni, evitando un ordine cronologico.

Per lo spettatore sono considerazioni, scoperte, valutazioni a cui forse aveva pensato, ma spesso fino a quel momento aveva ignorato. Sta a lui coglierle, spiluccando tra le parole. A stimolarle è Lino Guanciale, che dà a quel fluire di parole, anche in dialogo con il musicista, un ritmo che affascina da subito, conquista. Colora la scena con magliette e qualche pupazzo a cui dà vita. Non permette distrazioni. Lo fa con variazioni di toni, momenti più ironici, che si colgono nella sua voce e nelle sue espressioni. Come un ricamo: «gli artisti ricamano», dice il commissario Ricciardi, il personaggio che Lino Guanciale interpreta in televisione. Il caso ha voluto che il debutto di Europeana coincidesse con l’ultima puntata di questa stagione del Commissario Ricciardi.

Lo spettacolo è coprodotto da Mittelfest. La prima assoluta era stata a Cividale del Friuli il 28 agosto 2021 nel 30simo del festival. Con il titolo Eredi proponeva spettacoli che guardavano al futuro anche ripercorrendo il passato.

(Nella foto di Luca A. d’Agostino, un momento di Europeana, con Lino Guanciale, interprete e regista)

Europeana

Breve storia del XX secolo

di Patrik Ourednik © 2001 Patrik Ourednik

traduzione Andrea Libero Carbone © 2017 Quodlibet srl.

Diretto e interpretato da Lino Guanciale

Con musiche eseguite dal vivo da Marko Hatlak, fisarmonica; costumi ed elementi di scena Gianluca Sbicca; luci Carlo Pediani.

Coproduzione Wrong Child Production e Mittelfest2021 in collaborazione con Ljubljana Festival.

A Milano, Piccolo Teatro Grassi (via Rovello 2 – M1 Cordusio), dal 21 marzo al 2 aprile 2023. Orari: martedì, giovedì e sabato, ore 19.30; mercoledì e venerdì, ore 20.30; domenica, ore 16.