Magnifica presenza di Ozpetek dal film al Teatro Manzoni

Un lampadario di cristallo domina la scena di Magnifica Presenza, ora a Milano al Teatro Manzoni. È il pezzo forte della casa che, dice Maria, casca a pezzi. Ma il cugino Pietro è deciso a prenderla in affitto, anche perché lui vuole fare l’attore e lì c’è un palcoscenico che gli permetterebbe di fare le prove. Sotto il palco c’è anche un lungo nascondiglio. E non c’è solo questo.  Ci sono delle presenze: è la compagnia di attori Apollonio, che solo Pietro può vedere. Presto capisce che sono fantasmi incappati nell’ottobre 1943 in un rastrellamento dei nazisti e lì rimasti intrappolati.

Meglio non andare oltre nel raccontare la storia, che riserva più di una  sorpresa. Anche delle risate, soprattutto per la verve di Tosca D’Aquino, una cugina che gioca la carta della esuberanza. E di un altro personaggio, la leopardata Ennio, che avrà un ruolo importante all’interno della storia. Come lo ha un’altra figura, questa volta non più causa di risate, ma determinante. Serra Yilmaz, diversamente dal film, qui c’è nel ruolo della capocomica con costume pieno di luce. Ci sono anche delle canzoni, ben inserite, come Quizas quizas quizas, cantate dagli attori fantasma, anche occasione di ballo. Perché questi, che all’inizio impauriscono Pietro inducendolo ad armarsi di grande croce e aglio, hanno invece uno spirito lieve, capace di capire Pietro, attanagliati però da una domanda: quale sia lo lasciamo scoprire agli spettatori.

Con Magnifica Presenza
Ferzan Ozpetek realizza un ottimo adattamento teatrale del suo film, sfruttando tutto ciò che il teatro permette – di una compagnia teatrale stiamo infatti parlando, unite alle aspirazioni attoriali di Pietro. Così il teatro si dimostra il mezzo ideale per raccontare questa storia, che molto ha di magico  e di fantastico, pur con risvolti aderenti alla realtà dell’epoca della compagnia Apollonio, ma anche alla realtà di Pietro, capace di sognare, pronto a non rifiutare l’irrazionale. Ed è proprio da questa compagnia – fantasmi non dimentichiamolo – che Pietro riceve tutta la solidarietà e la spinta a non arrendersi che altri gli avevano negato. Così la compagnia Apollonio è come l’inconscio di Pietro che prende il sopravvento, spingendolo a combattere le avversità. Ma questa è psicanalisi e non commedia.

Insieme, Ferzan Ozpetek utilizza tutte le possibilità offerte dal cinema, con risultati che coinvolgono ottimamente il pubblico. Che, forse per la prima volta a teatro, può
vedere in primo piano su uno schermo gli occhi di un attore, Pietro – Erik Tonelli, capace di infinite sfumature espressive. Dapprima sono in risposta alle richieste durante un provino per la pubblicità (purtroppo solo) di un ammorbidente (anche constatazione di come la passione attoriale spesso debba convertirsi in spot pubblicitario).

Poi gli occhi di Pietro – anche in questo caso attraverso uno schermo – trasmettono tutte le possibili emozioni da lui vissute davanti allo spettacolo a cui per lui dà vita la compagnia Apollonio. Ed è un’altra
magica scena, costruita in modo che sia il pubblico stesso a immaginarla, dandole quella realtà che è invece finzione teatrale.

Restano le tante altre brillanti sorprese che la storia riserva. Con le varie citazioni, alcune con parole che richiamano il teatro (“finzione”), altre più evidenti come Fantasmi a Roma il film di Pietrangeli o, altro film, L’ultimo metrò. Diverte un’altra citazione, che chiama in causa i cioccolatini di Forrest Gump in versione però variata, mentre val la pena cogliere un’altra citazione, ugualmente con piccola variante, da Edgar Allan Poe.

In una scenografia particolarmente suggestiva e su misura per raccontare la storia si muove un cast di
attori tutti davvero notevoli.  Alcuni con doppio ruolo, abbastanza diverso – quali lo lasciamo scoprire agli spettatori -, tutti decisamente in grado di evocare questa storia di teatro nel teatro, che alla fine rimane nel ricordo come una gran bella storia di sogni e di magia, in grado di  conquistare il pubblico.

(Nella foto di Stefania Casellato, una scena di Magnifica presenza spettacolo di Ferzan Ozpetek. Da sinistra Toni Fornari, Sara Bosi, Luciano Scarpa, Serra Yilmaz al Teatro Manzoni a Milano) 

Magnifica presenza

uno spettacolo di Ferzan Ozpetek

con Personaggi e Interpreti

Lea Serra Yilmaz

Maria Tosca D’Aquino

Pietro Erik Tonelli

Ambrogio Toni Fornari

Filippo/Ennio Luciano Scarpa

Gea/Livia Tina Agrippino

Elena Sara Bosi

Massimo/Luca Fabio Zarrella

scene Luigi Ferrigno, costumi Monica Gaetani, luci Pasquale Mari

produzione Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo in coproduzione con Fondazione Teatro della Toscana

a Milano, Teatro Manzoni, dal 10 al 22 dicembre 2024 (feriali ore 20,45; domenica ore 15,30; sabato 21 novembre ore 15,30 e 20,45)