Questa è Storia ed è maestosa. Lungi dall’essere vicino a un libro di storia Davide Livermore con la sua regia dà alla Maria Stuarda di Schiller tocchi sia regali che umani, vicini al passato e proiettati nella contemporaneità. Contrasti dunque, che molto corrispondono al modo di vedere dell’autore del dramma in scena a Milano al Teatro Carcano.
Il destino ha reso regine Elisabetta e Maria, ma non entrambe con la corona e quello stesso destino ha costretto una a decretare inevitabilmente la fine cruenta dell’altra. Così già la prima scena, come un prologo, parla di quel destino, con un angelo che, facendo cadere dall’alto una piuma, distribuisce i due ruoli di Elisabetta e Maria tra le due attrici Laura Marinoni ed Elisabetta Pozzi. Da quel momento il costume indica il loro potere, con Maria Stuarda vestita in un elegante abito lungo, ma Elisabetta con uno scintillante abito di lamé, che, pur cambiando la foggia, la contraddistingue per tutto il tempo.
La scenografia, di forte impatto, contribuisce molto al racconto. Due grandi scale laterali sormontate da un corridoio aperto evocano il castello di Fotheringay, dove Maria Stuarda è prigioniera, accusata di aver congiurato contro Elisabetta. Sono quelle stesse scale che, quando il destino arriva al tragico epilogo, si avvicinano al pubblico. In altre situazioni differenti lasciano posto a un sipario rosso su cui si leggono i nomi «Elizabeth The Queen Mary».
Regali, ma anche molto umane e carnali. Maria viene definita la più bella e la più infelice. Elisabetta si definisce lei stessa «regina vergine» perché si ribella al fatto di «avere un padrone», come invece vorrebbero per lei. Indipendente, ma non per questo pronta a rinunciare al sesso, fino a una scena che ricorda nemmeno troppo velatamente Basic instinct (inutile aggiungere in quale momento).
I contrasti, in grado di esaltare storia e spettacolo, non toccano certo solo i costumi di Maria ed Elisabetta. Anche tutti gli altri personaggi hanno abiti contemporanei. In più molti personaggi maschili sono interpretati da donne, in contrapposizione a quanto avveniva nel teatro elisabettiano, dove i ruoli femminili erano interpretati da attori. Qui le interpreti si calano perfettamente in ruoli per loro molto diversi. Interpretano personaggi maschili di potere, in contrapposizione a quei personaggi femminili fragili ed eterei che dominavano il teatro nell’Ottocento nel periodo di Schiller.
È il gioco dei contrasti che tocca anche la parte sonora. Le musiche contemporanee accompagnano le scene, mentre una musicista Giua canta e suona il basso e la chitarra elettrica, durante momenti molto apprezzati dal pubblico più giovane. Risultato di contrasti è anche la recitazione: la regalità di entrambe è sempre marcata, ma Laura Marinoni ed Elisabetta Pozzi riescono a rendere le loro interpretazioni estremamente naturali, senza mai farci dimenticare che questo è un grande dramma teatrale, ma anche storico, raccontato oggi per parlare del bene e del male e per parlare di destino, dal quale può essere difficile svicolarsi. Ma alla fine Maria Stuarda rivolta al pubblico dice «Siate felici».
Uno spettacolo maestoso per interpretazione e scenografia: è Maria Stuarda con la regia di David Livermore. E’ un dramma del 1800 con un tema non semplice, ma, pur con testo fondamentalmente non alterato, riesce a catturare l’attenzione di un pubblico di età anche differente.
(Nella foto di Alberto Terrile, una scena da Maria Stuarda con Laura Marinoni e Elisabetta Pozzi, regia di Davide Livermore)
Maria Stuarda
di Schiller
Traduzione Carlo Sciaccaluga
Regia Davide Livermore
Personaggi e interpreti
MARIA STUARDA, ELISABETTA | Laura Marinoni
ELISABETTA, MARIA STUARDA | Elisabetta Pozzi
ANNA KENNEDY nutrice di Maria, GEORGE TALBOT conte di Shrewsbury, UN UFFICIALE | Gaia Aprea
MORTIMER nipote di Paulet, ANGELO DEL DESTINO, IL PAGGIO servitore della regina Elisabetta | Linda Gennari
WILLIAM CECIL barone di Burleigh, MELVIL maggiordomo di Maria | Giancarlo Judica Cordiglia
CAVALIERE PAULET custode di Maria, CONTE DI AUBESPINE ambasciatore di Francia,
WILLIAM DAVISON segretario di stato | Olivia Manescalchi
ROBERT DUDLEY, conte di Leicester| Sax Nicosia
chitarra e voce Giua
Costumi: per le regine Dolce & Gabbana
Anna Missaglia
Allestimento scenico Lorenzo Russo
Produzione Teatro Nazionale di Genova, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, CTB Centro Teatrale Bresciano
A Milano al Teatro Carcano dall’8 al 12 novembre 2023
Poi in tournée a Cesena, Trento, Cagliari, Napoli, Imola, Cremona