Memory of Mankind al Piccolo Teatro Studio Melato

La memoria ai tempi del digitale è alla base di Memory of Mankind ora al Piccolo Teatro Studio Melato. Ne è autore Marcus Lindeen, artista associato del Piccolo, che racconta di averci lavorato per 3 anni, dopo aver letto sul New York Times di un progetto per conservare la memoria dei nostri tempi scrivendone su tavolette di ceramica. Martin Kunze, che sta realizzando questo archivio, è partito dalla considerazione che il digitale non consentirà di conservare a lungo fatti e idee del presente: le generazioni future non ne sapranno nulla. L’evoluzione della tecnologia già ora non consente di leggere quanto archiviato su sistemi ormai obsoleti: basta pensare  alla impossibilità di leggere ora i floppy disk. 

Marcus Lindeen ha visitato l’archivio di Martin Kunze in Austria, all’interno delle miniere di sale di Hallstatt, considerate ideali per conservare le tavolette di ceramica. Si è chiesto che cosa raccogliere e dunque preservare per le future generazioni. Così, dopo una iniziale collaborazione con musei e università, Martin Kunze ha deciso che occorreva conservare anche memorie più personali.

Marcus stesso si è chiesto
che cosa scriverebbe su una piastrella 20 × 20 cm: “Che cosa mi definisce? I miei sogni, l’amore per il mio compagno? Che cosa è centrale nella mia vita?”.
Aggiunge di essere stato colpito da un oncologo austriaco che su una piastrella ha scritto la ricetta dei biscotti allo zenzero di sua madre. Sempre a contatto con situazioni difficili voleva dare un contributo semplice. Si è anche immaginato che in un futuro ci saranno delle persone che mangeranno questi biscotti realizzati seguendo questa ricetta.

Memory of Mankind porta in scena
attori non professionisti: sono persone la cui vita è vicina a quanto raccontato con lo spettacolo. Si rivive l’esperienza di Martin Kunze e quella di un uomo che soffre di amnesia e ogni volta che recupera la memoria è come se ricominciasse la sua vita.

Che cosa conservare si è chiesto anche un astrofisico, coinvolto in un progetto simile, deciso a realizzare sulla Luna un archivio della conoscenza umana.
In contrapposizione è un giovane della comunità queer che studia  come interpretare le storie del passato, partendo dalla considerazione che le storie, le persone queer sono state a lungo escluse.

La realizzazione dello spettacolo ha portato anche a indagare sul confine tra realtà e invenzione: abbiamo diritto di inventare?

A corollario dello spettacolo è un laboratorio in inglese e il giorno prima, venerdì, una conversazione all’interno del chiostro Nina Vinchi.

Spettacolo in francese con sovratitoli in italiano e inglese.

(Nella foto di Beatrice Borgers una scena da Memory of Mankind)

Memory of Mankind
Testo e regia di Marcus Lindeen
Durata 80 minuti senza intervallo
Coproduzione internazionale con il Piccolo
A Milano, Piccolo Teatro Studio Melato dal 15 al 18 gennaio 2025