Dove va oggi la fotografia? Un giro a Mia Fair 2023, dal 23 al 26 marzo a Milano al Superstudio Maxi in via Moncucco, suggerisce alcune considerazioni. Perché la fotografia, abbandonati i confini di riviste, libri, calendari ha assunto una dimensione di «oggetto». Da collezionare, naturalmente. Ma anche da condividere attraverso una esposizione, oltre che in gallerie e mostre, sulle pareti delle case, delle hall degli alberghi o negli uffici. Così le foto hanno spesso grandi dimensioni, anche orizzontali panoramiche, finora meno prevedibili.
Sulle pareti possono diventare dei trompe l’oeil, in grado di fare immaginare un mondo esterno. Sono foto realizzate riprendendo delle finestre aperte, con stipiti e visione esterna. Altre foto ricreano luoghi solo apparentemente reali: nascono dall’unione di più foto di architettura per ricostruire nuovi luoghi. In altri casi i paesaggi, questi sì reali, appaiono con colori alterati, con il verde tramutato in rosso. Sono foto di sicuro effetto, ma anche capaci di stimolare considerazioni su quanto stiamo distruggendo e alterando la natura.
La fotografia diventa un mezzo per avvicinarci a storie lontane, se misurate in chilometri, ma con protagonisti che condividono con noi lo stesso bisogno di libertà e di vita. Così la sezione Underskin Stories from Iran comprende opere di fotografi iraniani, emergenti e affermati, residenti in Iran o all’estero. La fotografia diventa uno strumento per scuotere le nostre coscienze, evitando di chiudere gli occhi. Che sono ancora da aprire davanti ad altre foto sul tema razzismo.
Ugualmente, giustamente inquietanti, sono le foto di Valerio Bispuri, realizzate in gran parte in Sudamerica. Qui ha fotografato all’interno delle prigioni, dove vivono detenuti in condizioni disumane e ha ripreso le conseguenze di una droga dei poveri, il paco, che sta uccidendo ragazzini nelle periferie delle grandi metropoli latinoamericane. Entrambi i racconti fotografici sono diventati dei libri su cui riflettere, anche grazie alla elevata qualità delle immagini riprese dal 51enne fotografo romano.
Un altro modo di raccontare la realtà viene da Tallulah Studio con la mostra The Extraordinary Daily. Il progetto espositivo unisce le opere fotografiche di Carlo Bevilacqua, Keila Guilarte e Dario Zucchi. Sono tre diversi «percorsi narrativi con un unico denominatore comune: “cogliere lo straordinario nel quotidiano”, cercare oltre la superficie per trovare l’inaspettato, ovunque sia, e raccontarlo attraverso la fotografia».
La fotografia è sempre più parte della nostra vita. Così il progetto Artificial Hell coinvolge l’intelligenza artificiale. Riccardo Boccuzzi ha raccontato la Divina Commedia di Dante a un motore di intelligenza artificiale. Il risultato sono delle immagini che raccontano l’Inferno con effetti sorprendenti, selezionate tra un gran numero di prove meno soddisfacenti. A Mia Fair sono presentate su monitor e stampate con un risultato che all’autore piace maggiormente. Le immagini su monitor e stampe saranno esposte al Maxxi di Roma da luglio a ottobre 2023.
Altrettanto affascinanti, ma totalmente differenti, sono le foto a grande dimensione di Aurelio Amendola. Sono particolari di sculture, accarezzate dalla luce con un effetto spettacolare, in grado di mettere in risalto la bellezza delle opere riprese dal fotografo, famoso proprio per il modo di raccontare l’arte, capace di sucitare emozioni in chi guarda.
La fotografia è anche tema di cui parlare. Avviene a Mia Fair, con i vari talk proposti nelle varie giornate. Avviene durante tutto l’anno, quando Tau Visual, associazione di fotografi professionisti, organizza incontri via Zoom per i soci, per affrontare temi che riguardano la fotografia. Si parla di tecnica, di modi di raccontare con l’obiettivo, di tendenze.
Continuando a guardare al futuro, da Mia Fair nasceranno altre mostre in altre ambientazioni. Alcune immagini entreranno in prestigiose collezioni, altre saranno esposte al Ragusa Foto Festival e al PhEst festival di Monopoli. Le immagini di Luca Campigotto e di Paola De Pietri saranno a Parma nella sede della galleria BDC28. Ugualmente a Parma, nell’ambito di Cibus off, dal 28 marzo al 10 aprile saranno esposte le foto a tema cibo. E tutto nel segno di una visione di Milano come capitale italiana della fotografia. «Nel suo acronimo, Mia racchiude il nome di Milano. Creare legami tra quella che è la mia città e la fotografia è stato uno degli obiettivi che ci siamo posti in questi anni». Sono le parole di Fabio Castelli, che con questa edizione lascia il ruolo di direttore dopo 12 edizioni da lui create. Ora Mia Fair continua nella grande famiglia di Fiere di Parma.
(Nella foto di Dario Zucchi realizzata nel 2022 Henri Rousseau The Dream. E’ parte del progetto The Extraordinary Daily proposto da Tallulah Studio)