Dramma forte al sapore di sangue. E’ Nozze di sangue, ora al Piccolo Teatro Strehler fino al 1° giugno 2024, che Lluís Pasqual ha adattato (e diretto) dal dramma in tre atti di Federico Garcia Lorca. Asciugandolo ha scelto anche di far interpretare i due ruoli della madre del fidanzato e della fidanzata dalla stessa attrice. Lina Sastri porta sulla scena tutta la sua intensità, che diventa gesto indomabile, espressione piena di forza, anche a tratti a discapito del fraseggio. Al centro della scena è la madre, a cui il destino ha già tolto il marito e il figlio ventiduenne. Ma quel destino ha un nome ben preciso: è Felix, nome della famiglia a cui appartiene anche Leonardo, precedente fidanzato della ragazza che il figlio ora vorrebbe sposare.
E la cosa non promette felicità. Ben lo sa lei, che vive nell’adorazione del marito morto e che ha intinto la mano nel sangue del figlio ucciso. Lei, stupita che una cosa così piccola come un coltello o una pistola possa portare morte.
Sciolti i capelli, ammorbidita la voce, la madre diventa la fidanzata: Lina Sastri è entrambi i personaggi a incarnare la forza delle donne che si contrappongono in un mondo patriarcale. Dove gli uomini si ammazzano per l’onore e alle donne resta il compito di piangerli. «Falle capire che sei il maschio, il padrone: questo ho imparato da tuo padre» dice infatti la madre rivolta al figlio. Ma quelle donne, a cui Lina Sastri dà tutta la forza, l’orgoglio, la determinazione a contrapporre i sentimenti ai vantaggi materiali, alla fine finiscono vittime di quella società rurale, dominata dal volere maschile, descritta da Federico Garcia Lorca. Che per questo dramma, parte della “trilogia rurale”, si è ispirato a un fatto reale, conosciuto come il crimine di Níjar, avvenuto in Andalusia il 22 luglio del 1928.
Qualche anno dopo scrive Bodas de sangre, Nozze di sangue, convinto che il teatro possa smuovere le coscienze, inducendo a riflettere su realtà repressive. Passano tre anni dal debutto del dramma a Madrid nel 1933 e lui stesso è vittima di una società arretrata, fondata su pregiudizi, che sa solo uccidere chi non li accetta.
Lina Sastri tratteggia così una donna forte, ben conscia però di vivere in una società patriarcale che ruota intorno alla figura maschile. Lo sdoppiamento madre / fidanzata può suggerire che poco è destinato a cambiare in questo angolo di Spagna, ben disegnato. Piace infatti l’emergere ben chiara sul palcoscenico del Piccolo Teatro Strehler l’atmosfera andalusa, sfondo del dramma di Federico Garcia Lorca. Sono gli abiti indossati dai protagonisti ed è soprattutto la musica suonata dal vivo da alcuni musicisti, che a volte dà vita a passi di flamenco in scena.
Ugualmente forte appare l’atmosfera rurale, evocata dal cavallo inforcato da Leonardo, unico a cui Federico Garcia Lorca dà un nome proprio. Ed è proprio su un cavallo che fuggono fidanzata e Leonardo, come annuncia la moglie di quest’ultimo. L’altro elemento di forte sapore rurale è il coltello, fonte di vita e di morte. Il fidanzato lo chiede alla madre per tagliare l’uva, mentre sta andando alla vigna. Ma è ancora il coltello che porta la morte, usato più volte in questo dramma.
Cavallo e coltello sono solo evocati, ma a sottolineare il clima rurale è anche la presenza di tutti i personaggi su sedie ai lati della scena, perché tutta la comunità si raduna su quella che si immagina sia un’aia in campagna. Il crimine che aveva fatto da ispirazione era infatti avvenuto in una fattoria nella località andalusa. Come tramanda la storia, nel Cortijo del Fraile, a Campos de Níjar.
(Nella foto di Antonio Parrinello una scena d’insieme di Nozze di sangue con Lina Sastri al Piccolo Teatro Strehler fino all’1 giugno 2024)
Nozze di sangue
di Federico García Lorca
adattamento e regia Lluís Pasqual
con Lina Sastri
e con (in ordine alfabetico) Roberta Amato, Giovanni Arezzo, Ludovico Caldarera, Alessandra Costanzo, Elvio La Pira, Gaia Lo Vecchio, Giacinto Palmarini, Floriana Patti, Alessandro Pizzuto, Sonny Rizzo, Riccardo Rubì (chitarra), Carmine Nobile (chitarra), Gabriele Gagliarini (percussioni)
coreografia Nuria Castejon, scene Marta Crisolini Malatesta, costumi Franca Squarciapino, light designer Pascal Merat, maestro di canto Salvo Disca, aiuto regia Lucia Rocco, assistente alle scene Francesca Tunno, assistente ai costumi Anna Verde
si ringraziano per la collaborazione Giovanni Soresi e Gianni Garrera
produzione Teatro Stabile di Catania, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Palermo
Durata: 70 minuti senza intervallo
A Milano, Piccolo Teatro Strehler (largo Greppi – M2 Lanza), dal 28 maggio all’1 giugno 2024 (martedì, giovedì e sabato, ore 19.30; mercoledì e venerdì, ore 20.30)