Al Teatro Manzoni a Milano va in scena il gioco kamikaze. Così si annuncia Perfetti sconosciuti versione teatrale, dopo il grande successo al cinema che l’ha portato a varcare i confini nazionali per un numero elevatissimo di remake. Il timore del confronto naturalmente c’era, ma il successo delle 137 repliche a teatro ha fugato ogni dubbio. Qui, commenta Paolo Calabresi, si ride di più rispetto al film e cambia l’occhio dello spettatore che ha una visione di insieme, mentre nel film erano privilegiati i primi piani.
Tutti hanno dei segreti: è quella vita segreta che si aggiunge alla pubblica e alla privata e che un tempo era protetta nella memoria di ciascuno. Ora invece è tutto conservato in un dispositivo esterno: una cassaforte che tanto forte non è. Volutamente non lo è in questo caso.
In Perfetti sconosciuti versione teatrale i segreti si svelano grazie al vivavoce, mentre i messaggi che arrivano sui cellulari sono ripetuti dagli attori. Altre scene con dialoghi molto importanti avvengono in bagno, un angolo della scena su cui per l’occasione si concentra la luce. L’impostazione a teatro, raccontano, è realistica e loro infatti cenano davvero, al punto che nella replica in Emilia-Romagna hanno pensato di chiedere i tortellini. Tutto appare reale e il pubblico si immedesima e commenta. A volte ride, tra la sorpresa degli attori stessi, racconta Paolo Calabresi. Che è il padrone di casa Rocco. È il marito di Eva, causa di questo gioco stile roulette russa. Eva, racconta Astrid Meloni che la interpreta, è una donna in crisi: è lei che propone il gioco che gli si ritorce contro. Ugualmente in crisi è il matrimonio di Lele, interpretato da Dino Abbrescia, e Carlotta. Lei, commenta Anna Ferzetti che la interpreta, è solare. È una che va d’istinto e la loro è una coppia che ha smesso di comunicare. Se questa viene definita una coppia buona, ben diverso è Cosimo che Marco Bonini definisce il cattivo. È anche, ricorda, quello che alla fine prende meno applausi da un pubblico che lo giudica negativamente. È un aspetto che lui vive come un modo per far capire agli altri maschi che quello è un comportamento sbagliato. Nella versione teatrale, diversamente da quella cinematografica, capisce di aver danneggiato tutti i rapporti e gli affetti: esce ferito, ma rinnovato. L’altro lato di questa coppia è Bianca. La interpreta Alice Bertini, che la definisce un personaggio naïf, bullizzata dal gruppo.
L’unico che arriva single alla cena è Peppe: gli dà vita Emanuele Aita, che lo definisce un’anima buona che accetta il gioco forse perché è deciso a far emergere la verità.
Pensando alla costruzione dello spettacolo si può anche pensare a dei grandi classici teatrali. Attorno al tavolo di Nozze dei Piccolo borghesi di Brecht si pranza e ci si scanna senza pietà. Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare alla fine suscita la domanda «che cosa è successo davvero?» Meglio invece godersi la versione teatrale di Perfetti sconosciuti, evitando raffronti con il film.
(Nella foto di Luciano Rossetti una scena di Perfetti sconosciuti versione teatrale)
Perfetti sconosciuti versione teatrale
uno spettacolo di Paolo Genovese
Interpreti e personaggi
Dino Abbrescia – Lele
Emmanuele Aita – Peppe
Alice Bertini – Bianca
Marco Bonini – Cosimo
Paolo Calabresi – Rocco
Anna Ferzetti – Carlotta
Astrid Meloni – Eva
Scene Luigi Ferrigno – Costumi Grazia Materia – Luci Fabrizio Lucci
Produzione Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo in coproduzione con Fondazione Teatro della Toscana e Lotus Production
A Milano, Teatro Manzoni dal 12 al 24 marzo 2024 (feriali ore 20,45 – domenica ore 15,30 – sabato 23 marzo ore 15,30 e 20,45)