Il Picasso che non ti aspetti è protagonista del francobollo emesso in Spagna per ricordare i cinquant’anni dalla morte dell’artista. Presenta una foto scattata a Cannes il 16 giugno 1958 dall’ispano-ungherese Juan Gyenes durante la sua seconda visita al pittore. Intitolata “…con il suo violino di Ingres“, la foto evoca un momento di riposo di Pablo Picasso e ricorda che il grande maestro del classicismo ottocentesco Ingres amava suonare il violino. Che da Picasso è impugnato in modo non tradizionale, ricordando il violino usato durante i Verdiales a Málaga sua città natale.
Alle sue spalle, i dipinti con sul retro annotate le date in cui vi ha lavorato. La foto sottolinea dunque la dicotomia tra divertimento e lavoro, colta da chi, come Picasso, aveva lasciato la sua terra natale per cercare un futuro in un Paese straniero. Il Picasso spagnolo è ritratto in Francia da un ungherese, che aveva fatto della Spagna la sua nazione adottiva. La fiducia nata durante la precedente visita di Juan Gyenes ha portato a questo fugace momento in cui Picasso si è concesso di essere qualcun altro, un violinista chimerico o forse lo stesso Ingres.
Juan Gyenes negli anni aveva ritratto molte personalità del mondo della cultura e del teatro. Dal 1966 al 1988 è stato il fotografo ufficiale del Teatro Real di Madrid. Nel 1976 ha realizzato la prima foto ufficiale di Juan Carlos e Sofia. Morto a Madrid nel 1995 a 83 anni, una targa lo ricorda, apposta sulla casa dove ha vissuto nella capitale spagnola.
Il titolo del ritratto a Picasso scelto da Juan Gyenes si riferisce a una espressione francese. “Violon d’Ingres” (“Violino d’Ingres”) indica una passione in cui si eccelle, coltivata in parallelo alla propria attività principale. In questo caso, per Ingres come per Picasso, la pittura. Ingres era diventato secondo violino dell’orchestra municipale di Tolosa. Suonava i quartetti per archi di Beethoven con Paganini. Liszt lo definì incantevole. Gounod disse che non era affatto professionale, né tantomeno un virtuoso.