Ti svegli e nel letto c’è un topo. Max ci impiega un po’ a capire che quello è il suo compagno Nic, trasformatosi nella notte in un topo. Che parla e squittisce. Con il nuovo testo “Piccola bestia” di Tobia Rossi siamo sulla soglia del surreale. Portandolo in scena al Teatro Filodrammatici di Milano nell’ambito del festival Lecite Visioni, Riccardo Buffonini mette fin dal primo istante tutta la sua carica ironica. La storia lo richiede e lui aderisce perfettamente al nuovo ruolo. Sono momenti che suscitano ilarità nel pubblico, perché le situazioni raccontate lo implicano.
Aldilà del racconto di metamorfosi, con echi di Kafka, si può vedere la storia come il racconto di una trasformazione meno drastica, ma che corrisponde a un cambiamento dell’altro che non ti aspetti. Quanto si è disposti ad accettarlo? Quanto l’amore può far superare i cambiamenti? E i problemi legati al sesso, quando il desiderio non ha uguale forza in entrambi? Nel caso di Max e Nic naturalmente il sesso assume risvolti comici.
Insieme, “Piccola bestia” di Tobia Rossi pone un altro interrogativo di carattere più generale: come superare gli imprevisti e le situazioni con una carica negativa? Una soluzione potrebbe essere lo sguardo cinico della madre che dice a Max «Ti poteva andare peggio: poteva trasformarsi in una cimice del letto». La battuta, naturalmente, suscita le risate del pubblico. Un’altra soluzione può essere guardare tutto con ironia: «L’ironia salva – dice Max -, ma non si può ironizzare su tutto». Oppure?
Lo spettacolo, annunciato come una lettura, con la regia di Giacomo Ferraù, è risultato più un monologo che una semplice lettura interpretata. Riccardo Buffonini, fantastico, ha messo tutta la sua forza interpretativa, la sua ironia nel raccontare questa strana storia. In scena è Max, ma anche a volte Nic, con tanto di squittio. E affiorano vivi anche sentimenti di sorpresa e di accettazione di un cambiamento, su cui il suo personaggio poco può fare. Il risultato è un monologo decisamente divertente, ma con risvolti legati a una realtà quotidiana, di cui Riccardo Buffonini riesce a rendere le varie sfumature.
Con “Piccola bestia” e con “Autopilot” si è chiusa trionfalmente il 12 maggio 2024 questa 11ª edizione di Lecite Visioni, il festival a tema lgbtqia+, che Michele Di Giacomo alla direzione artistica ha proposto dando tutte le sfumature al sentimento di amore, come una lente di ingrandimento per parlare di diritti. Perché, aldilà di stereotipi e pregiudizi, l’amore non conosce barriere: può coinvolgere anche due persone dello stesso sesso. È sempre amore che fa battere il cuore o almeno coinvolge i sensi, garantendo momenti di felicità.
(Nella foto, un momento del laboratorio Stratagemmi presso l’Accademia Filodrammatici, che in una sala ha ospitato “Piccola bestia”, testo vincitore del Premio drammaturgico internazionale Carlo Annoni VI edizione 2023)