Piccolo Teatro stagione 2024-2025

È una sintesi dei vari modi di fare teatro, anche spaziando oltre le tre sale. Per il Piccolo Teatro stagione 2024-2025 il direttore Claudio Longhi ha scelto il titolo “Il filo dell’orizzonte” (dalle parole di Antonio Tabucchi), per sintetizzare quell’orizzonte verso cui tendiamo, senza riuscire a raggiungerlo. Così la stagione, la 78sima, guarda il passato per interrogarsi su presente e futuro.

Tra le produzioni e coproduzioni troviamo (26.9-13.10) il grande affresco del mondo di Il barone rampante (qui la recensione), lo spaccato di una vita di Gli anni di Marco D’Agostin, l’analisi di come il linguaggio possa essere usato per propagandare un’idea. Lo fa Stefano Massini al Teatro Strehler dal’8 al 27 ottobre con Mein Kampf. Una relazione tra specie diverse è invece proposta da Marta Cuscunà con Corvidae (22-27.10, Studio Melato). Implicazioni etiche della scienza sono al centro di Darwin Nevada con Marco Paolini e la collaborazione e consulenza scientifica di Telmo Pievani (22.1-16.2, Strehler).

L’attenzione ai giovani porta alla nuova edizione dell’Arlecchino con giovani attori (24.10-17.11, Grassi) e all’attenzione al pubblico più giovane con Il mostro di Belinda (7-17.11, Melato). Con una rivisitazione di Sogno di una notte di mezza estate Carmelo Rifici porta in scena i giovani attori della scuola Luca Ronconi che dirige (29.11-22.12, Studio Melato).

Ancora tra le produzioni il cartellone del Piccolo Teatro stagione 2024-2025 ripropone due spettacoli di grande successo nelle scorse stagioni. Così dall’8 al 23 marzo torna al Teatro Grassi il bel Ho paura torero con Lino Guanciale e la regia di Claudio Longhi, ambientato nel Cile del fallito attentato a Pinochet (qui la recensione dello spettacolo). Altro bello spettacolo, che torna al Grassi dall’11 al 22 dicembre, è Anatomia di un suicidio, storia di una casa raccontata secondo il progetto di lacasadargilla (qui la recensione dello spettacolo), che dall’8 all’11 gennaio 2025 allo Studio Melato propone anche Uccellini, storia di una famiglia tra fantasmi e paure.

Il cartellone del Piccolo Teatro stagione 2024-2025 offre al pubblico anche la possibilità di costruirsi un proprio filo conduttore. Così, guardando al presente, Antonio Latella con Zorro parla della violenza contro gli ultimi (23.1-16.2, Teatro Grassi). Con Wonder Woman, allo Studio Melato dal 5 al 10 maggio, parla invece di un caso di stupro legato a un processo che aveva fatto scandalo: la violenza era stata negata perché la vittima era «brutta» (letterale). La violenza della guerra partendo dall’Iliade e l’Odissea è al centro di Semidei di Pier Lorenzo Pisano (6-23.2, Studio Melato) con un racconto attraverso gli occhi di un adolescente, che è anche lo spunto iniziale di Autoritratto di Davide Enea, che racconta la relazione dei palermitani con la mafia, partendo dalla vicenda del ragazzino sciolto nell’acido (25.3-17.4, Grassi).

Da un classico del teatro come Riccardo III nasce Storia di un cinghiale, che intreccia il monologo con la storia dell’attore stesso. Lo spettacolo dell’uruguaiano Gabriel Calderon con Francesco Montanari è allo Studio Melato dal 14 marzo al 6 aprile 2025.

Un altro autore classico, Esiodo, fa da ispirazione a Works and Days, spettacolo sul rapporto tra l’umanità e la Terra, che rientra nella sezione internazionale (28-30.5, Strehler).

Tra gli spettacoli internazionali, presenti nel cartellone del Piccolo Teatro stagione 2024-2025, troviamo Lacrima, che dal 28 al 30 novembre allo Strehler affronta la violenza e lo sfruttamento nel mondo dell’alta moda. Una donna e il suo percorso per affermarsi è al centro di Les jours de mon abandon, tratto dal romanzo di Elena Ferrante (28.2-2.3, Studio Melato).

Un ritratto impietoso della società ungherese è tracciato con Parallax (13-15.3, Strehler). Sei interpreti, Federica Fracassi come italiana, si riuniscono per preparare un incontro al vertice dal 6 all’11 maggio allo Strehler. E’ Il vertice, spettacolo multilingue, con sovratitoli in italiano, come molti di quelli della sezione internazionale.

Come l’umanità sceglie di ricordare se stessa è al centro di Memory of Mankind (15-18.1, Studio Melato).

Con Falaise arriva in scena allo Strehler una performance di umani e animali (27.12-4.1).

Tra le ospitalità, entrambe allo Studio Melato, in ottobre (9-13) con Tanti Sordi si scopre il nuovo lavoro con cui Elvira Frosini e Daniele Timpano continuano l’esplorazione tra le pieghe della storia. In questo caso il mito dell’uomo medio, Alberto Sordi appunto. Un altro nome storico del teatro è al centro di Un perdente di successo, con cui Mariangela D’Abbraccio, Laura Marinoni, Elisabetta Pozzi, con accompagnamento musicale, celebrano Giorgio Albertazzi (18.11).

Molto attese sono alcune novità, come Il giardino dei ciliegi, con cui Leonardo Lidi termina il progetto Cechov (12-17 novembre), che potrà anche essere visto in maratona con i tre spettacoli in successione il 16 novembre allo Strehler. Di un altro grande autore di teatro, Eduardo, è La grande magia, che Gabriele Russo porta allo Strehler dal 5 al 10 novembre. Con un salto oltre l’Oceano si arriva a un altro grande drammaturgo come Eugene O’Neill: Lungo viaggio verso la notte con la regia di Gabriele Lavia sarà allo Strehler dal 18 al 30 marzo. Successivo spettacolo di un altro grande autore del ‘900, come Neil Simon, è Capitolo Due, con risvolti autobiografici (1-6.4).

Una rivisitazione dei Sei personaggi in cerca d’autore di Pirandello è proposta da Valerio Binasco allo Strehler dal 25 febbraio al 9 marzo. Ispirato al romanzo di Thomas Mann è La morte a Venezia di Liv Ferracchiati (15-25.5, Studio Melato). Invece un mito antico è protagonista con Fedra di Racine dal 9 al 17 aprile allo Strehler, che ha tra gli interpreti Elena Ghiaurov e Alberto Boubakar Malanchino.

La matrice letteraria del testo emerge in Anna Karenina con Galatea Ranzi e la regia di Luca De Fusco (20-25.5. Strehler), mentre è la poesia e l’arte al centro di Ezra in gabbia con Mariano Rigillo (19-23.2, Teatro Grassi). E’ invece ispirato a una storia vera Il caso Kaufmann con Franco Branciaroli e la regia di Piero Maccarinelli (16-18.5, Grassi).

Restano da scoprire diversi altri spettacoli proposti dal Piccolo Teatro stagione 2024-2025. E tutti da scoprire sono gli appuntamenti con cui il Piccolo varca le porte delle tre sale per far amare il teatro anche a chi non vi si è mai avvicinato. Sono gli abitanti dei diversi municipi, gli studenti raggiunti a scuola con gli spettacoli, mentre per i più giovani è una specifica programmazione o la possibilità di usufruire di condizioni favorevoli. A completare il programma, tante iniziative, che rivelano l’attenzione a fare del teatro una agorà, per discutere i temi proposti dagli spettacoli, riflettere sul passato, valutare il presente, sognare un futuro possibile.

(Nella foto di François Passerini una scena da Falaise, uno degli spettacoli internazionali nel cartellone del Piccolo Teatro stagione 2024-2025)