Se soffri di vertigini la scala la eviti e infatti Carmine è deciso a non salire su quella scala. Ma lui è il nuovo datore di luci. È l’inizio di Pirandello pulp, ora al Teatro Franco Parenti. «Sei l’elettricista» lo ridimensiona il regista Maurizio. Loro si incontrano sul palco di un teatro durante le prove tecniche di Il gioco delle parti: divano a sinistra, tavolino a destra, luci in alto ed è lì il problema.
Carmine dell’autore Pirandello non sa nulla, salvo poi correggere Maurizio, dopo un controllo su internet, sull’anno dell’assegnazione del Nobel. Nemmeno sa nulla della pièce, ma, di fronte al riassunto che gli fa Maurizio, tutto gli appare chiaro: Leone Gala è un cuckold, Silia è sweet, Guido Venanzi è un bull. Maurizio è stupefatto. E allora Carmine spiega che Leone è un cuckold, che accetta in piena consapevolezza che la moglie abbia un amante, un bull, appunto. Niente sagomatore per illuminare il volto di Silia metà chiaro e metà scuro. Invece saranno le luci dei fari delle auto a illuminare il parcheggio, nuova ambientazione. Qui avviene tutto. Anche l’evolversi della storia scritta da Pirandello: come, è sorpresa assicurata.
Nuova messinscena contemporanea: è Pirandello Pulp.
Maurizio si entusiasma; Carmine risolve il problema delle vertigini; il pubblico ride. Ed è la fine: sipario? E invece no. Perché tutto cambia: è il colpo di scena, che dà alla pièce scritta da Edoardo Erba una nuova svolta. Come Il gioco delle parti continua a sorprendere il pubblico con l’evoluzione della storia, anche in questo caso siamo di fronte a una nuova sorpresa. E’ Pirandello. Pulp, però.
A sorprendere il pubblico sono anche le battute, davvero irresistibili. L’ironia nella prima parte affiora sempre più: bersaglio è un certo teatro di oggi, pronto a stravolgere il testo in nome della contemporaneità. Già nella recitazione di Massimo Dapporto è contenuta tutta l’ironia nei confronti di certi registi: la presunzione è palpabile e si misura nei continui richiami a Vittorio, con cui lui aveva familiarità. Vittorio è spesso nominato. Niente cognome: è superfluo.
Sul palco del Teatro Franco Parenti i due attori, Massimo Dapporto e Fabio Troiano, Maurizio e Carmine, in due ruoli così contrapposti, sono davvero fantastici, credibili in ogni momento. Con la incisiva regia di Gioele Dixconducono il pubblico tra continue sorprese, garanzia di risate e di considerazioni ugualmente variegate. Perché è il teatro che ride su se stesso, ma non solo: sotto la superficie l’attenzione si sposta sul lato umano.
(Nella foto di Federico Pitto, una scena di Pirandello Pulp con Massimo Dapporto e Fabio Troiano, regia di Gioele Dix)
Pirandello Pulp
di Edoardo Erba
con Massimo Dapporto e Fabio Troiano
regia Gioele Dix
scene Angelo Lodi, luci Cesare Agoni, costumi realizzati dalla sartoria del Teatro Franco Parenti diretta da Simona Dondoni
produzione Teatro Franco Parenti
Durata 1 ora e 40 minuti
A Milano, Teatro Franco Parenti, dal 4 al 16 marzo 2025 | Sala Grande