Il bancone del bar è al centro della scena. Qui litigano Gabriele e Andrea: parlano di melanzane, fagioli, aglio. Perché questo è un piccolo ristorante e loro sono amici da sempre. Ma, Quando arriva Briseide … Il titolo della pièce, andata in scena al Factory32, è già indicativo. Richiama Omero, che nell’Iliade racconta del rapporto tra Achille e Patroclo con l’aggiunta di Briseide. È proprio per quest’ultima che si scatena l’ira funesta del pelide Achille (di scolastica memoria). E poi c’è il rapporto tra Achille e Patroclo. Sicuramente di forte amicizia, ma quanto intima volutamente Omero non lo svela. Ugualmente non così dichiaratamente evidenti sono i rapporti tra i protagonisti di Quando arriva Briseide.
Gabriele ha ereditato dal padre questo ristorante, ma si sente un fallito perché non riesce a rilanciarlo, sicuro che i clienti venivano proprio per incontrare il padre. Andrea ha rinunciato a tutto per aiutarlo. Lei arriva a sconvolgere questa solo apparente armonia. Ci prova subito con Andrea, che non accetta queste avances. Lo dimostra attraverso gli sguardi e poi a parole. Meno rifiuti arrivano da Gabriele, che però subito spiega che questa per lui non è una vera storia. Ma è tale da far traballare lo stretto rapporto di amicizia tra Andrea e Gabriele? È una ambiguità che Gledis Cinque con la sua regia è attenta a non chiarire, lasciando agli spettatori il compito di ipotizzare, anche intuire, basandosi sulle parole, gli sguardi. E sui movimenti coreografici che, sotto le luci rosse, intervallano la prosa per suggerire amori, amicizie, desideri molto carnali, sentimenti traditi, dimenticati, rapporti ricordati ma attentamente taciuti.
A raccontare questo (forse) triangolo, certamente traballante, sono anche tanti particolari. Suggerimenti per il pubblico, seminati durante lo spettacolo. C’è un momento di ironico terrore dei due protagonisti maschili, causa un topo. E, quando compare un alberello a indicare il Natale, arrivano i regali. Con un obiettivo Nikkor 35mm lei dimostra di voler sostenere la voglia di Andrea di diventare fotografo: secondo lei per Andrea un piano B esiste. Un set di coltelli è invece il regalo con cui Andrea dice a Gabriele che è pronto a sostenerlo sempre nell’avventura ristorante. Sono momenti differenti che compongono un calendario, simboleggiati con un interessante espediente: delle luci al neon si spengono e accendono quando i giorni cambiano. Sono i giorni del ristorante, destinati a una molto probabile chiusura, che lo spegnersi delle luci al neon lascia intuire.
Se le luci ai lati, sia pure in verticale, ci sono davvero, non così per i coltelli e il topo. Ma sono momenti costruiti al punto da coinvolgere il pubblico, senza lasciargli alcun dubbio: il topo fa davvero paura, anche se non c’è.
Gledis Cinque alla sua prima regia, dopo tanti anni come attrice, riesce dunque a creare quelle atmosfere che più coinvolgono il pubblico. Anche in grado di raccontare una storia fatta più di sentimenti suggeriti che di avvenimenti eclatanti. Fatta di parole crude, mai tenere e molto urlate per paura di scoprirsi troppo.
Lo spettacolo, secondo della stagione 2023-2024 del Factory32, bene rientra nella filosofia di Valentina Pescetto, attenta a sostenere le giovani compagnie perché anche per loro si realizzi quel sogno che per Valentina si è compiuto con l’apertura del Teatro di via Watt 32.
(Nella foto, Nick Russo, Maria Giulia Zini, Edoardo Barbone, i tre attori di Quando arriva Briseide con la regia di Gledis Cinque)
Quando arriva Briseide
di Federico Malvaldi
con Edoardo Barbone, Nick Russo e Maria Giulia Zini
regia Gledis Cinque
assistente alla regia Pier Vittorio Mannucci, scenografie Nick Russo, ambienti sonori Alberto Ricca | Bienoise
produzione PaT – Passi Teatrali a.p.s.
con il sostegno della creative community KleinRusso
A Milano al Teatro Factory32 (via Watt 32) dal 10 al 12 novembre 2023 (venerdì e sabato ore 19.30 – domenica ore 16.30) e poi in tournée