La sua «foto del bacio» è famosissima. Anni dopo Robert Doisneau ha spiegato che i due attori si erano prestati a baciarsi davanti all’obiettivo. Una foto in posa, dunque, perché allora non ci si baciava in strada. Casuale è invece la presenza alle spalle dell’uomo col basco, che dà un tono curioso alla foto. Che era stata commissionata per un servizio sul bacio. È una delle notizie che si scoprono girando tra le 130 foto in b/n che compongono la mostra dedicata al famoso fotografo al Museo Diocesano Carlo Maria Martini a Milano.
Fino al 15 ottobre 2023 è possibile vedere “Le baiser de l’Hôtel de Ville” e tante altre foto famose. Sono immagini che raccontano una Parigi ormai scomparsa. Permettono di scoprire la vita nelle strade, i bambini che animano le strade della periferia, un soggetto molto amato da Robert Doisneau. Ci sono i momenti di lavoro, ma anche quelli legati alla Liberazione. Così con l’obiettivo racconta il desiderio di rinascita di Parigi, che porta ancora i segni della distruzione. Fotografa la coda davanti al cinema, il chiacchiericcio in strada, gli artigiani che vi lavorano.
Definito da qualcuno «il più grande ritrattista della felicità umana» Robert Doisneau non cerca i luoghi più famosi. Se fotografa la Torre Eiffel in primo piano c’è una sfilata di biancheria appesa. Sono i quartieri popolari invece i suoi ambiti preferiti e chi vive lì, perché per lui sono le persone che determinano l’anima di un luogo. Così fotografa le portinerie parigine. Spiega che «I veri portinai esistono soltanto a Parigi. La vera Parigi non può essere concepita senza i suoi portinai».
A volte immagina una inquadratura precisa e con una specie di speranza completamente folle aspetta che le persone entrino nel riquadro. Così nascono foto che ritraggono situazioni insolite. Insieme, ama le foto che permettono a chi le guarda di immaginare un seguito alla situazione fotografata.
Una sala della mostra è invece dedicata ai ritratti, che sono tra i suoi lavori meno conosciuti. Tra questi, Giacometti e Picasso. Ma anche in questi ritratti si coglie l’attenzione a tutto quanto circonda il protagonista: non è tanto il volto che gli interessa, ma il mondo in cui è immerso. Nella stessa sala ci sono anche foto di moda, di cui a Robert Doisneau «non importava un fico secco» come dice lui stesso. Sono immagini che a volte strappano un sorriso. Sempre però colgono l’aspetto umano dell’avvenimento. Perché la fotocamera è solo uno strumento per raccontare ciò che è avvenuto e lasciar immaginare che cosa avverrà. O piacerebbe avvenisse. Per chi guarda la mostra le foto diventano un vero momento di felicità. Hanno il potere di donare un sorriso rasserenante.
(Famosissima e ormai parte della storia della fotografia. E’ Le baiser de l’Hôtel de Ville scattata da Robert Doisneau a Parigi nel 1950)
Robert Doisneau
Mostra antologica del fotografo francese vissuto dal 1912 al 1994
A Milano, Museo Diocesano Carlo Maria Martini (piazza sant’Eustorgio 3), dal 9 maggio al 15 ottobre 2023