Impossibile non ridere con Vincenzo Salemme e Napoletano? E famme ‘na pizza!, ora a Milano al Teatro Manzoni per tutte le feste. Le occasioni di risate sono tante: nascono da tre motivi differenti, che si intersecano perfettamente. In nome di quasi due ore all’insegna dell’allegria.
In una scenografia con al centro una grande terrazza, affacciata sul mare, con profilo del Vesuvio sul fondo, Vincenzo Salemme arriva, ricordando come quel 3 marzo 2020 tutto si interruppe. Lui era in scena con “Con tutto il cuore”, mentre nella stagione precedente aveva portato “Una festa esagerata”. Dalle due commedie – tralasciati gli aspetti gialli che le costituivano -, simboleggiate da due case ai lati, vengono ora quei personaggi esilaranti, che avevano rappresentato momenti di risate: il domestico falsamente indiano di “Una festa esagerata” e l’infermiere similanalfabeta di “Con tutto il cuore”, che, del tutto impassibile, gioca con le parole in un rimpallo con Vincenzo Salemme.
Improvvisazione? Lo sembra (e così Salemme vuole che sia), ma non lo è e tutto sembra naturale. Come naturale appare la risposta a pandemia e lockdown quando, riaperti i teatri, c’erano comunque tante difficoltà. La terrazza al centro è il trait d’union tra le due commedie, Una festa esagerata e Con tutto il cuore. Il risultato è uno spettacolo che ha richiesto poche prove e vede in scena 5 attori ben affiatati che interpretano dieci personaggi. Corrisponde sicuro divertimento, mai qualunquista o banale e il pubblico risponde con applausi e raffiche di risate. Anche chi aveva già visto lo spettacolo la scorsa stagione, come chi scrive queste note, si diverte. Motivo di vere risate diventano anche Formia e – altra insospettabile – l’enciclopedia Treccani. Si ride, tra aspetti reali e altri più portati all’eccesso, sul rapporto uomo-donna. Insieme, si riflette sull’importanza di fare tutto con passione.
Anche una terza commedia trova spazio in questo spettacolo. È quella con cui i milanesi hanno conosciuto Vincenzo Salemme rimanendone conquistati. E’ infatti da una battuta di “E fuori nevica” che nasce il titolo dell’attuale spettacolo: uno dei personaggi chiede al fratello di dimostrare la sua presunta napoletanità facendogli una pizza.
Gli stereotipi, sia derisi che ironicamente assecondati, diventano occasione di risate. Come lo diventano quelli legati alla napoletanità: dici Napoli e c’è chi pensa a caffè (bollente da ustione), pizza, ragù. Risate che danno il via anche a riflessioni su quanto questi incasellamenti siano da rifiutare. Dell’incasellamento che ingabbia sotto etichette Vincenzo Salemme parla in finale, solo sulla terrazza. Insieme, invoglia a guardare al futuro. Oggi la vita si è allungata, così i nonni sono ancora ben presenti, in salute e possono essere una risorsa per i bambini dei giorni nostri. Che tra vent’anni saranno felici e non malinconici come sta succedendo oggi.
Lo sguardo al futuro si accompagna a quello al presente. Così alla fine, ricordando quanto durante i lockdown hanno sofferto le maestranze del mondo del teatro e i tecnici, ne coinvolge due in scena. Sono i testimoni della napoletanità, dice. Parte integrante dello spettacolo, dunque.
(Nella foto di Federico Riva, Vincenzo Salemme con Antonio Guerriero, sulla terrazza al centro di Napoletano? E famme ‘na pizza!. Sullo sfondo il profilo che rievoca il Vesuvio. A Milano al Teatro Manzoni, per tutte le feste fino all’8 gennaio 2023)
Napoletano? E famme ‘na pizza!
scritto e diretto da Vincenzo Salemme
con in o. a. Vincenzo Borrino, Sergio D’Auria, Teresa Del Vecchio, Antonio Guerriero, Fernanda Pinto
scene e costumi Francesca Romana Scudiero; musiche Antonio Boccia
produzione Diana Or.I.S. e Chi è di Scena
a Milano al Teatro Manzoni, dal 13 dicembre all’8 gennaio 2023