Fin dai primi giorni le attese sembrano rispettate. Anche superate. Il Salone del Mobile, alla 60ª edizione, dimostra di avere invariata la sua forza attrattiva sia nei confronti del pubblico italiano che straniero. Pur cambiate le date – 7-12 giugno, ma la prossima edizione sarà dal 18 al 23 aprile 2023 -, i padiglioni a Rho Fiera hanno ripreso le loro caratteristiche, con stand allestiti in modo da far scoprire novità e tendenze, ma anche permettere incontri più riservati. Come era stato fino all’edizione del 2019, questa volta con qualche pianta e qualche angolo verde in più, per ribadire la maggior attenzione green e il rispetto di quella linea di sostenibilità indicata dal Salone per questa edizione.
Girando tra i diversi padiglioni del Salone del Mobile emerge il gusto per il bello, per la creatività, per un design capace di soddisfare esigenze, ma anche desideri meno espressi. Affiora la voglia di sognare un mondo più confortevole e più piacevole da abitare. Come? È anche l’occasione per scoprire qualche tendenza o qualche novità particolarmente in grado di attirare l’attenzione. Abbiamo notato forme tondeggianti, avvolgenti per poltrone, divani, ma anche sedie, che sembrano voler confortare chi passa più ore in casa rispetto al passato. A volte anche con un tocco di allegria, come ad esempio, sembra aver pensato Egoitaliano, esponendo divani avvolgenti, ma anche colorati con inserti contrastanti, che a volte uniscono turchese e viola.
A sormontare questi divani e poltrone sono lampadari a più luci, con forme assolutamente insolite. Ancora più insolite, ma questa volta è meglio parlare di proposte piene di allegria e non convenzionali, sono le luci di Qeeboo. Che da vari anni, con qualche variazione, espone gorilla colorati con una luce in mano e questa volta una giraffa a cui è appeso un lampadario.
Quando lo spazio è notevole il tavolo può diventare di legno massiccio, con venatura visibile, spessore molto elevato e cerniera centrale per ridurre o aumentarne la lunghezza.
Se invece lo spazio è decisamente ridotto ecco i bauli della toscana Falorni Home, tutti pezzi unici. Pur chiamati così, sono dei guardaroba in pelle intrecciata, che, aperti, contengono da una parte più attaccapanni con cassetti sottostanti e dall’altra parte una cassettiera. Il mobile, come un baule, si può richiudere e spostare grazie alle rotelle, ma nasconde un segreto. Digitando un codice su un telecomando si solleva una cassaforte con più cassetti. Pensato per lo smart working è un altro baule in due parti, come il precedente, che racchiude cassetti, supporto per computer, sedile, ma una volta chiuso non svela il suo utilizzo.
Se poltrone, divani e sedie hanno forme arcuate, i lavabi delle cucine appaiono invece squadrati con angoli netti. I mobili sono di colori pastello o dall’aspetto metallico. Attenzione: potrebbe non essere acciaio, ma Mdf, che è materiale realizzato pressando polvere di legno e successivamente verniciato, per ottenere un effetto metallico. Da Tomassi Galanti il lavabo in acciaio si unisce al piano in marmo e alle ante del mobile in legno con una fresatura che richiede una particolare lavorazione, ma garantisce un sicuro effetto.
Quest’anno, per la prima volta i padiglioni dedicati alla cucina e al bagno convivono (EuroCucina e Salone internazionale del Bagno). Girando tra i vari stand nei padiglioni dedicati al bagno si fanno notare i rubinetti squadrati ma con angoli arrotondati, mentre da Antonio Lupi sono i lavabi in vari colori effetto trasparente con una forma semisferica ad attirare l’attenzione. Sono in Cristalmood, una resina brevettata antoniolupi, estremamente resistente. Ma colpisce anche il lavabo a colonna che forma una scultura. Anche in questo caso la parola d’ordine sembra coccolarsi. Così le vasche da bagno hanno una forma tondeggiante, avvolgente.
E non sono che alcune novità, curiosità, tendenze che hanno attirato l’attenzione. Molte restano da scoprire girando tra gli oltre 200.000 mq di superficie espositiva, passando tra i vari padiglioni del Salone del Mobile fino al 12 giugno 2022 (l’ingresso nella foto di Valeria Prina).