Raffaele Esposito in Schegge di memoria al Teatro Franco Parenti. foto Leslie Kee

Schegge di memoria al Franco Parenti, quando la mente si sdoppia

Farete un viaggio all’interno della mente di Billy. Così si annuncia Schegge di memoria disordinata a inchiostro policromo al Teatro Franco Parenti dal 18 marzo al 13 aprile. Lui è Billy Milligan, riconosciuto colpevole di aver violentato tre ragazze, ma, unico caso di assoluzione, giudicato non colpevole per infermità mentale, causa le sue 24 personalità differenti. Quello che va in scena nella nuova sala A2A non è semplicemente il resoconto teatrale di un fatto di cronaca, ma vuole porre il pubblico di fronte a più interrogativi.

La storia, diventata libro, film e serie TV, aveva stimolato più interrogativi e riflessioni in Fausto Cabra. Così si è rivolto a Gianni Forte come drammaturgo (cofondatore del collettivo ricci/forte, ora da solo), perché trasformasse tutto questo in uno spettacolo teatrale. Che utilizza più linguaggi, dalla parola – ho capito che ha ancora un impatto sul pubblico, dice Gianni Forte – ai video e immagini proiettate sul lungo schermo al fondo della scena. Qui si possono vedere cinque tra le tante personalità di Billy Milligan, a cui Raffaele Esposito dà corpo e voce, immergendosi in un vortice di trasformazioni.

Il passaggio da una identità all’altra è continuo, permettendo di cogliere la complessità di Billy Milligan. Accanto a lui, impegnate in più ruoli, sono Anna Gualdo ed Elena Gigliotti, che danno vita alle tre studentesse violentate, la madre, l’avvocato, la psicologa.

Il pubblico si trova subito davanti alla storia, ma il racconto procede in modo volutamente disordinato. Perché non si vuole arrivare a una verità: i dubbi che si trattasse di finzione o di realtà c’erano stati in questa America anni ’70, sconvolta da quanto andava scoprendo. Ma qui in particolare interessa l’indagine psicologica che penetra nei labirinti della mente, esplorando i traumi che risalgono all’infanzia. E che nel caso di Billy Milligan risultano essere stati l’origine della prima identità alternativa. Il male per lui non è una scelta, dice Raffaele Esposito.

Ugualmente interessa l’indagine teatrale che si interroga sulla capacità del teatro di smascherare le illusioni, rivelando la potenza e il pericolo della finzione. E’ l’aspetto che più mi interessa, commenta Raffaele Esposito, più del fatto storico. Mi interessa indagare il palcoscenico come luogo di svelamento.

«Attraverso Billy – anticipa Fausto Cabra -, da molti creduto innocente in quanto incapace di intendere e volere, e da altri accusato di fingere un disturbo mentale per evitare la condanna, lo spettacolo esplora il confine tra realtà e menzogna, tra ciò che è autentico e ciò che è costruito».

Gli spettatori, chiamati a orientarsi tra realtà e percezione soggettiva, si trovano davanti un grande palcoscenico, riempito solo da elementi di scena portati da un tecnico. Perché questo è uno spazio dove le certezze si sgretolano, i confini tra sogno, ricordo e presente si dissolvono e la narrazione diventa un mosaico da decifrare. Complesso? La complessità, ci tengono a sottolineare, è anche leggerezza.

(Nella foto di Leslie Kee, Raffaele Esposito in Schegge di memoria disordinata a inchiostro policromo di Gianni Forte. Regia di Fausto Cabra al Teatro Franco Parenti)

Schegge di memoria disordinata a inchiostro policromo

uno spettacolo di Fausto Cabra

drammaturgia Gianni Forte

con Raffaele Esposito

e con Anna Gualdo, Elena Gigliotti

scene Stefano Zullo; drammaturgia luminosa Martino Minzoni; costumi Eleonora Rossi; musiche e drammaturgia sonora Mimosa Campironi; grafica e contributi video Francesco Marro; aiuto regista Anna Leopaldo; direttore di scena Riccardo Scanarotti; elettricista Martino Minzoni; sarta Giulia Leali

scene costruite presso il laboratorio del Teatro Franco Parenti; costumi realizzati dalla sartoria del Teatro Franco Parenti diretta da Simona Dondoni

produzione Teatro Franco Parenti

(Ringraziamenti a Leslie Kee per le foto originali della locandina e Pietro Micci per la partecipazione in video)

durata 1h 50minuti

Spettacolo consigliato ai maggiori di 16 anni di età.

A Milano, Teatro Franco Parenti, dal 18 marzo al 13 aprile 2025 (orari: martedì h19.30; mercoledì h20.30; giovedì h19.45; venerdì h20.15; sabato h19.30; domenica h17.00) Prima Nazionale