Verità – finzione? Un grande punto interrogativo aleggia su Schegge di memoria disordinata a inchiostro policromo, ora al Teatro Franco Parenti fino al 13 aprile. È la storia di Billy Milligan, riconosciuto colpevole di aver violentato tre ragazze, ma, unico caso di assoluzione, giudicato non colpevole per infermità mentale, causa le sue 24 personalità differenti. Dunque è proprio Billy? Oppure è Alice, Pollicino, una delle cinque diverse personalità che arrivano in scena, di 24 che ne aveva? Lo spettacolo ce le fa vivere su uno schermo, mentre racconta un sé indecifrabile: violento, inconsapevole, vittima, spaurito, addirittura lesbica, risposta a violenze ripetute, subite in tenera età dal padre.
Accanto a lui, diverse figure femminili, interpretate dalle due attrici. Lieve variazione di voce ed Elena Gigliotti è l’infermiera, la donna delle pulizie, la studentessa. Sono le vittime di violenza che il pubblico (soprattutto quello femminile) vive insieme all’attrice in tutta la sua forza drammatica, come una ferita non rimarginabile. L’importante, pensa lei, è sopravvivere. Nove giorni, tre aggressioni. È lui, è Billy. Lo vediamo ammanettato, con la bocca piena di sangue. Ma quello non è vero sangue: è succo di pomodoro. A consentire il racconto di una storia vera interviene la finzione teatrale. È Anna Gualdo, in questo caso al microfono, a ridare la dimensione reale, smascherando quella che è solo finzione teatrale.
I diversi piani si intersecano: in scena è la storia di Billy come era davvero apparsa alla psicologa e successivamente alla giuria, esaminata in tutte le particolarità. Nella mente degli spettatori è quell’interrogativo: davvero in lui convivevano più personalità o era un abile mentitore (successive indagini mediche avevano però escluso questa seconda ipotesi)? Tutto questo si intreccia con il linguaggio teatrale, che per dare verità al racconto ricorre necessariamente alla finzione. Durante lo spettacolo questi momenti si intersecano ben più di una volta.
Così Schegge di memoria disordinata a inchiostro policromo con il testo di Gianni Forte va ben oltre il caso giudiziario, pur portandolo in scena in tutte le sue implicazioni. Vive sulla complicità degli spettatori, pronti a lasciarsi coinvolgere, facilitati dalla estrema vicinanza con gli attori, garantita dalla sala A2A, ma consapevoli che quello che stanno vedendo è finzione teatrale.
È un perfetto meccanismo teatrale costruito dalla bella regia di Fausto Cabra, che per dar vita a degli interrogativi gioca la carta della semplicità. Apparente, perché ogni elemento che entra in scena è una tessera di quel puzzle che si sta formando. Quali elementi siano lo lasciamo scoprire agli spettatori.
Ed è una grande prova degli attori, con le due attrici Anna Gualdo, Elena Gigliotti che interpretano più ruoli e con Raffaele Esposito davvero straordinario con tutte le sfaccettature che sa creare per il suo personaggio Billy Milligan. Dà vita a più personalità, differenti ma tutte credibili. Si trasforma in vittima della violenza paterna, diventa lui stesso capace di violenza e alla fine è davvero tortura. O almeno così consente di credere. In che modo è un’altra scoperta riservata agli spettatori. Che insieme possono essere indotti a chiedersi quanto il bisogno di certezze porta a credere senza esitazioni.
Il fatto di Billy Milligan è storicamente reale. Ma il cinema ha altre volte raccontato casi di sdoppiamento di personalità, da quello portato agli estremi da Psycho di Hitchcock a quello di Schegge di paura, di cui non aggiungiamo nulla (niente inutili spoiler). A volte però più che di sdoppiamento si parla di presenza solo evocata, eppure creduta reale: è il caso di Charlie, proprio quello delle Charlie’s Angels. Sono tutti accenni che lo schermo televisivo sulla destra della scena richiama alla mente di chi guarda. È una delle tante tessere di questo puzzle, di questo spettacolo davvero intrigante.
(Nella foto simbolica di Leslie Klee i protagonisti di Schegge di memoria disordinata a inchiostro policromo, Raffaele Esposito con Anna Gualdo, Elena Gigliotti)
Qui la presentazione di Schegge di memoria disordinata a inchiostro policromo in scena al Teatro Franco Parenti fino al 13 aprile 2025.