Tutti fotografi? La domanda pone inevitabili dubbi. Perché siamo in un’epoca in cui tutti scattano foto e riprendono video, anche nelle situazioni più assurde: su bordi di strade, strapiombi, guidando a velocità iperboliche, accettando di mettersi in pericolo per avere un selfie inedito. C’è chi mette a rischio la pelle propria o degli altri, per non parlare di reati, per i quali stupore o disapprovazione lasciano il posto a ben altro.
Dunque tutto è cambiato rispetto al periodo analogico, quando si usavano fotocamere con rullino e su questo si memorizzavano foto di epoche diverse, al punto da essere definiti «rullini quattro stagioni». Con l’avvento dello smartphone tutto è cambiato. Non meno evidente è quando si parla di spettacolo. Se oggi all’inizio di ogni spettacolo teatrale è richiesto di non scattare foto né video, molto spesso questi caratterizzano i momenti degli applausi finali. Così sembra una soluzione interessante che vari teatri stiano mettendo nel foyer cartonati davanti a cui fotografarsi per avere un ricordo dello spettacolo o sagome in cui introdurre il volto per divertenti ricordi. Con la possibilità di fotografare anche con una fotocamera per un ricordo di qualità di una bella serata.
Diverso è quanto sta avvenendo durante i grandi concerti. Molti artisti lamentano di non vedere più le espressioni degli spettatori, sostituite da smartphone in azione per tutto il tempo: ballare al ritmo della musica è stato sostituito dalla ripresa, naturalmente nel massimo della immobilità, per non avere video mossi. Che finiranno sui social, tutti uguali. Così Bob Dylan ha risposto incapsulando i telefoni per impedirne l’uso durante il concerto. Bob Sinclar si è lamentato di avere di fronte solo schermi di smartphone e spettatori che non ballano più. Ballate e non limitatevi a riprendere con il cellulare è stato il suo invito dopo una deludente serata in una discoteca a Mykonos.
Dunque, tutti, versione fotografi, sono impegnati a riprendere video con il cellulare e scattare foto in un quantitativo tale che poi difficilmente verranno riviste più volte. Così l’invito, sull’onda di quanto richiesto da molti artisti, è di godersi lo spettacolo, ballare e al massimo limitarsi a qualche foto alla fine o un video solo. Nel caso di spettacoli a teatro, appare interessante la possibilità, di cui parlavamo all’inizio, di fotografare prima dello spettacolo o durante l’intervallo davanti a cartonati a tema. In entrambe le situazioni la ripresa fotografica diventa un modo per condividere una emozione, viverla insieme agli altri e non individualmente, preoccupati solo della ripresa senza teste di fronte, per far sapere, attraverso i social, che a quel concerto noi c’eravamo.
Tutti fotografi? La domanda iniziale prevede poi una risposta ancora diversa quando si parla di foto che dovrebbero essere professionali. Spesso i volti hanno colori poco umani, risultato non di effetti particolari, ma di luci non utilizzate con attenzione. Senza parlare poi di chi riprende con una fotocamera professionale, ma senza badare a che il rumore dello scatto non sia avvertito dagli spettatori. E‘ dunque un problema di professionalità.
Ai nostri lettori possiamo però garantire che ogni foto che correda un pezzo pubblicato su spettacolinews.eu è scelta badando alla qualità, senza dimenticare la firma del fotografo. Lo consideriamo un modo per garantire ai lettori una informazione a 360°, per poter rivivere quella che è stata una piacevole esperienza a teatro o per incominciare ad assaporarla prima della visione dello spettacolo.
(Niente smartphone nel caso della foto qui pubblicata: la ragazza che usa la mirrorless Nikon per una ripresa notturna è stata a sua volta ripresa con una fotocamera professionale dello stesso brand. Ecco perché l’abbiamo scelta per corredare questo “Aperitivo a colazione”)