La gentilezza e la ricerca della serenità ispirano la stagione 2022-2023 del Teatro Carcano di Milano. Studiata da Lella Costa e Serena Sinigaglia alla direzione artistica e Mariangela Pitturru alla programmazione e coordinamento artistico, vuole essere una risposta alla brutalità di questo periodo, più vicina o apparentemente più lontana. Questa intenzione trova una particolare rispondenza in uno spettacolo, che vede Lella Costa come interprete insieme a Elia Schilton e Serena Sinigaglia regista. È Le nostre anime di notte (17-27 novembre) con due personaggi che si parlano sotto le stelle, al tramonto della vita, con estrema dolcezza.
La nuova stagione propone un teatro attento all’universo femminile, alle esigenze del pubblico, che qui può ritrovare una casa. Il coinvolgimento del pubblico è quanto si propone El nost Milan. È un progetto triennale di arte partecipata che coinvolge 160 cittadini su tre temi. Il primo di questi si identifica con i luoghi della povera gente. Con il coordinamento drammaturgico di Tindaro Granata sarà proposto dal 2 al 4 dicembre in attesa delle altre due parti.
Seppure con modalità differente lo spettatore ha la possibilità di sentirsi protagonista lungo tutta la stagione 2022-2023, potendo scegliere tra le differenti proposte del Teatro Carcano. Un filone propone dei testi classici, spesso rivisitati. Così con l’Otello (25-30 ottobre) Andrea Baracco dirige un cast tutto al femminile, ribaltando la tradizione shakespeariana. Un altro Shakespeare è Sogno di una notte di mezza estate (produzione Carcano con Lac Lugano Arte e Cultura, Centro Teatrale Bresciano e Teatro Stabile di Verona) con una compagnia di giovanissimi attori diretti da Andrea Chiodi. Con la regia di Valter Malosti è I due gemelli veneziani. Con protagoniste sette attrici è Supplici da Euripide, per la regia di Serena Sinigaglia (14-19.2).
Un’altra linea mette al centro attori-narratori. Così la narrazione riguarda Gilgamesh, il più antico poema sui misteri della conoscenza e della sapienza dei Sumeri, attraverso la narrazione di Luigi Lo Cascio, Vincenzo Pirrotta e Giovanni Calcagno (28.2-5.3). Giuliana Musso con Dentro. Una storia vera parla dell’abuso e della violenza sessuale nel nucleo famigliare. Mario Perrotta con s/Calvino o della libertà celebra il centesimo anno dalla nascita di Italo Calvino. Sergio Rubini con Ristrutturazione racconta le piccole catastrofi del quotidiano. Con la drammaturgia di Stefano Massini è Cosa Nostra spiegata ai bambini, con Ottavia Piccolo (produzione Carcano, Officine della Cultura, Argot) dal 21 al 26 marzo.
Un terzo filone propone testi contemporanei. Tra questi troviamo L’attesa di Remo Binosi per la regia di Michela Cescon con Anna Foglietta e Paola Minaccioni, due donne agli antipodi per classe sociale, che finiscono per capirsi (8-13 novembre). Altre due attrici, Ambra Angiolini e Arianna Scommegna con la regia di Serena Sinigaglia, si confrontano in Il nodo, su un tema delicato, come il rapporto genitori-figli e il bullismo (7-9 marzo 2023).
Molto diversi altri spettacoli che hanno la musica sia pure molto in sottofondo. Il Dio bambino di Giorgio Gaber e Sandro Luporini vede in scena un fantastico Fabio Troiano (13-16 aprile). Segue, dal 18 al 23 aprile, ugualmente con la regia di Giorgio Gallione, La Buona Novella di Fabrizio De Andrè. In scena Neri Marcorè (produzione Carcano, Marche Teatro, Teatro Stabile di Bolzano, Teatro Stabile della Toscana).Un salto aldilà dell’oceano e troviamo le parole di Woody Allen: Tullio Solenghi le interpreta in Dio è morto e neanch’io mi sento tanto bene (30.3-2.4).
Andando oltre la prosa, l’attenzione si sposta su gli spettacoli di movimento. Per festeggiare il Capodanno al Teatro Carcano arriva da Barcellona la pluripremiata Compañía de Circo “eia”. Nuye arriva grazie alla partnership con il circuito CLAPS. Da Madrid arriva invece la Compañía Larreal con Noche de Baile y Danza in chiusura di stagione (5 e 6 maggio). La danza è anche occasione per celebrare Canova in occasione dei duecento anni dalla morte con Canova svelato portato da RBR Illusionisti della Danza, diretti da Cristiano Fagioli (18-22.1).
Il teatro si propone anche come una casa (da scoprire con la visita itinerante Veronica). Così anche il lunedì e il martedì vi sono delle proposte. Il lunedì sono previsti degli incontri con personaggi famosi su temi differenziati. Si inizia con Roberto Saviano che il 3 ottobre parla di Giovanni Falcone per terminare con Michela Murgia e Chiara Valerio. In questo ambito anche i tre appuntamenti con Controcorrente di Paolo Colombo.
Il martedì, invece è la stessa Lella Costa che guida gli spettatori alla scoperta dell’opera lirica, guardando in particolare alle figure femminili. Si inizia con Violetta della Traviata, per proseguire con Lucia della Lucia di Lammermoor di Donizetti. L’ultimo incontro è con i tre personaggi femminili del Don Giovanni di Mozart: Anna, Elvira, Zerlina, che fanno scoprire tre lati del femminile molto differenti. Altri appuntamenti sono con Lolita narrata da Paolo Calabresi; un racconto di Maurizio De Giovanni letto da Peppe Servillo. Il 28 marzo invece Sonia Bergamasco è protagonista di Paolina Leopardi racconta Mozart con la musica di quest’ultimo anche raccontato dalla sorella di Giacomo Leopardi.
E non è nemmeno tutto. Perché restano da scoprire altri spettacoli e l’apertura di stagione, 7-9 ottobre, con Davide Lorenzo Palla e il suo Shakespeare da bar.
Ugualmente molto ampia risulta la programmazione per le scuole. Non bisogna nemmeno dimenticare la programmazione per avvicinare i bambini al teatro, facendo scoprire storie in grado di incantarli grazie ai Fantaweekend di Fantateatro.
In grado di soddisfare il pubblico è anche la scelta dei nuovi orari, con inizio alle 19.30 il martedì, mercoledì e giovedì con un prezzo ridotto, che viene applicato anche negli altri giorni nel caso di acquisto del biglietto con un mese di anticipo. Torna poi l’abbonamento a posto fisso con prelazione fino al 10 luglio.
Dunque è una stagione che vuole rispondere ai desideri del pubblico, coccolandolo e permettendo di scegliere tra passato e presente, classico e contemporaneo, come quel dondolo che rappresenta il nuovo logo e parla di una oscillazione. Quella ragazza seduta in cima al logo è come se chiedesse di vivere il teatro senza pregiudizi, scoprendo anche l’imprevedibile, l’imprevisto.
Nella foto, da sinistra, Lella Costa e Serena Sinigaglia (alla direzione artistica) e Mariangela Pitturru (programmazione e coordinamento artistico)