Il teatro scende dal palcoscenico del Piccolo per raggiungere 13 comuni della Lombardia. E’ il progetto Teatro Fuori Porta che prevede 60 appuntamenti tra recital, workshop e lezioni nelle località di otto province lombarde (Bergamo, Brescia, Como, Lecco, Lodi, Monza e Brianza, Pavia, Varese). In particolare, lungo tre mesi, dal 3 ottobre al 20 dicembre, il teatro raggiunge i 13 comuni di Barlassina, Casalpusterlengo, Como, Corte Franca, Erba, Iseo, Lodi, Meda, Merate, Pavia, Sesto Calende, Treviglio, Voghera. Lo fa con quattro recital, con una serie di laboratori per vivere delle esperienze concrete e – terzo livello – portando delle lezioni-spettacolo nelle scuole.
I recital coinvolgono Sonia Bergamasco, Francesco Centorame, Lino Guanciale, Isabella Ragonese.
Francesco Centorame con Io quella volta lì avevo 25 anni avvicina dal 3 al 5 ottobre all’ultimo testo in prosa scritto da Giorgio Gaber e Sandro Luporini il pubblico di Merate, Barlassina, Corte Franca.
Isabella Ragonese propone il libro Come d’aria di Ada d’Adamo il 5 ottobre a Como e il 23 novembre a Treviglio.
Sonia Bergamasco con la lettura scenica La Duse e noi, sottotitolo Ritratto plurale di un’artista, coinvolge il pubblico di Pavia il 28 ottobre e di Casalpusterlengo il 16 dicembre.
Lino Guanciale dà voce al primo romanzo di Giovanni Testori, Il dio di Roserio, che racconta la corsa allucinata, la sfida “all’ultimo stacco”, fra Dante Pessina, astro nascente del ciclismo, e il suo gregario, Sergio Consonni. Lo fa il 23 novembre a Voghera, il 30 novembre a Erba, il 14 dicembre a Golasecca.
Diverso è l’appuntamento Ad Alta Voce a cura di Michele Dell’Utri e Diana Manea. E’ un workshop rivolto a chi vuole condividere e sperimentare, attraverso semplici suggerimenti ed esercizi pratici, alcune tecniche attoriali volte a migliorare l’abilità di lettura ad alta voce e a facilitare il coinvolgimento e l’ascolto.
Teatro Fuori Porta si propone dunque come «un ponte – si legge nella presentazione – verso chi non ha mai avuto l’opportunità di assistere a uno spettacolo dal vivo e per i più giovani che verranno coinvolti in laboratori e workshop nelle scuole. Lì, il teatro non sarà solo visto, ma vissuto». Quest’ultimo rappresenta il terzo momento del progetto con quattro “spettacoli in aula”. Daniele Cavone Felicioni, Michele Dell’Utri, Diana Manea, Giulia Trivero portano nelle classi altrettanti protagonisti della tradizione teatrale per riflettere su alcune tematiche chiave del nostro contemporaneo.
Daniele Cavone Felicioni ragiona su Amleto come figura emblematica della condizione umana.
Con Cassandra Giulia Trivero ragiona sul potere della parola e delle narrazioni.
Con Cotrone, detto il Mago Michele Dell’Utri porta in classe uno dei protagonisti de I giganti della montagna di Pirandello per discutere sul rapporto tra illusione e realtà ai tempi dei social.
Medea per Diana Manea è l’occasione per riflettere sul pregiudizio, sulla nostra costante paura dell’altro e di ciò che non conosciamo.
Con Teatro Fuori Porta dunque il Piccolo Teatro, grazie al contributo di Regione Lombardia, si propone di portare lo spettacolo dal vivo in aree non interessate dai circuiti teatrali più consolidati. Vuole interpretare così, ancora una volta, la sua funzione di “pubblico servizio” portando il teatro e la cultura a chi non l’ha ancora incontrato o se ne sente lontano anche per ragioni geografiche.
(Nella foto di Masiar Pasquali, Lino Guanciale, uno degli attori coinvolti nel progetto Teatro Fuori Porta promosso dal Piccolo Teatro con il contributo di Regione Lombardia. Qui è fotografato durante le prove di Ho paura torero, che torna al Piccolo Teatro Grassi dall’8 al 23 marzo 2025)