È frutto della voglia di osare la stagione 2022-2023 del Teatro Menotti Filippo Perego di Milano. Guardando il cartellone affiora la voglia di riconquistare quel ruolo proprio del teatro che era stato sospeso causa pandemia. Lo conferma Emilio Russo, direttore artistico del Teatro Menotti, presentando un cartellone con 24 titoli tra produzioni e ospitalità, per oltre 200 alzate di sipario. E mentre ricorda che la compagnia vanta 54 anni di attività.
Tra le produzioni troviamo il nuovo spettacolo diretto da Peter Stein. Dal 27 ottobre al 13 novembre, proprio nei giorni in cui compirà 85 anni, porta in prima nazionale Il compleanno di Harold Pinter. In scena Maddalena Crippa e altri cinque attori. Una delle difficoltà, spiega Peter Stein, sta nel rendere il ritmo musicale del linguaggio usato da Printer, fatto di pause e di parole secche tipiche dell’inglese e quasi assenti nella lingua italiana. Così nello spettacolo ci sono anche parole inglesi, comunque perfettamente comprensibili.
Risultato di coproduzione è Il giardino dei ciliegi di Cechov con Milvia Marigliano e Rosario Lisma anche regista e curatore dell’adattamento. Ha evitato, racconta, di portare in scena un Cechov convenzionale. Ha puntato invece su un’atmosfera più passionale e non languida, da cui emerge la voglia di guardare al futuro. La commedia, come la definiva Cechov, è in scena dall’8 al 26 febbraio in prima nazionale. Ancora una nuova produzione è Einstein & me (18- 23 ottobre) di Gabriella Greison, considerata la rockstar della fisica.
Non mancano, tra le produzioni, alcune riprese, come Jackie con Romina Mondello, Possiamo salvare il mondo prima di cena sul riscaldamento globale, Far finta di essere sani. Lo spettacolo ha il valore di una celebrazione di Giorgio Gaber a 20 anni dalla morte. Ugualmente con Andrea Mirò è Libertà obbligatoria scritto da Giorgio Gaber con Sandro Luporini, in prima nazionale a maggio 2023. Altra celebrazione a 100 anni dalla nascita riguarda Pier Paolo Pasolini con Alì dagli occhi azzurri e, portato da Marco Baliani, Corpo eretico il 3 e 4 dicembre.
Ad aprire la stagione del Teatro Menotti è Exodus, parte della serie No Gravity. Lo spettacolo della compagnia di Emiliano Pellisari questa volta è in scena dal 27 settembre al 9 ottobre con uno spettacolo di danza al limite del possibile, come è tipico di questa compagnia. No Gravity, appunto (nella foto). Tra le altre ospitalità, totalmente differente, ma ugualmente da attendere con piacere, è Variazioni enigmatiche di Eric-Emmanuel Schmitt, con Glauco Mauri e Roberto Sturno, che, dal 18 al 23 aprile, riservano continue sorprese agli spettatori. È infatti un testo che riesce sempre ad affascinare, con personaggi enigmatici dalle battute brillanti e l’ispirazione che viene da Elgar, che aveva musicato delle variazioni su una melodia nota.
Ancora tra le ospitalità, per sicuri brividi teatrali, troviamo dal 22 al 27 novembre Misery con Arianna Scommegna, versione teatrale del romanzo di Stephen King, scritta da chi ha curato anche la sceneggiatura del film.
Nel cartellone del Teatro Menotti troviamo anche degli spettacoli che formano quasi un trittico. È un omaggio alla napoletanità il trittico con Maria Maddalena con Lina Sastri, Così fan tutte, che segue a marzo, Mettici la mano di Maurizio de Giovanni.
Da oltralpe vengono altri spettacoli. Troviamo Sorelle di Pascal Rambert, che cura anche la regia e vede in scena dal 18 al 22 gennaio Sara Bertelà e Anna Della Rosa. E ancora, Bianco su bianco della compagnia svizzera Finzi Pasca dal 16 al 19 marzo; Hokuspokus dei Familie Floz. E’ invece cittadino del mondo, considerato il più grande clown del mondo, David Larible, che Le Figaro definisce giocoliere di emozioni. È in scena con Destino di clown dal 5 all’8 gennaio.
Una ispirazione letteraria hanno altri spettacoli. Vertigine di Giulietta è ispirato a Romeo e Giulietta di William Shakespeare, mentre Notte prende ispirazione dalle Notti bianche di Dostoevskij (3-7 maggio). E’ Pirandello invece a ispirare Uno, nessuno e Centomila con Pippo Pattavina e Marianella Bargilli dal 24 al 29 gennaio. Viene da molto più lontano, da Plauto, l’ispirazione per Anfitrione, rielaborazione di Teresa Lodovico, che cura anche la regia. Tra le ospitalità troviamo anche Via del popolo di e con Saverio la Ruina che è anche una riflessione sul tempo.
Il teatro diretto da Emilio Russo varca anche le porte della sala di via Menotti. Partecipa infatti al progetto Milano è viva con La città senza porte, che a settembre coinvolge le zone di Rogoredo, Santa Giulia, Porto di mare.
(nella foto dello Studio Emiliano Pellisari, un momento di uno spettacolo della compagnia NoGravity, che apre la stagione del Teatro Menotti Filippo Perego con Exodus)