Tim Burton e il labirinto fantastico alla Fabbrica del Vapore

È fantastico il mondo di Tim Burton che prende vita alla Fabbrica del Vapore con la mostra Tim Burton’s Labyrinth. Apri una porta ed entri nel suo mondo. Perché la mostra permette di scegliere quale porta aprire per fare una nuova scoperta. Così si scopre il macabro, il contorto, lo stravagante, ammantati di poesia. Si scoprono le piccole storture che lui ama, le creature più sfortunate, con realizzazioni contorte e dark, ma anche dolci e sempre originali. Si scopre la sua paura dei clown, l’ispirazione che viene da Van Gogh, l’immaginario che affonda le radici in fiabe e favole ambientate in mondi fantastici.
Si vedono i suoi disegni, a cui si dedica quando una conferenza lo mette a disagio. Molti di questi prendono vita su schermi illuminati sulle pareti della mostra e si scopre che disegna per divertirsi e passare il tempo, ma per Tim Burton è anche  un modo più conciso per esprimere i suoi pensieri.
In mostra, in altra sala, i disegni di Tim Burton prendono vita creando una nuova storia: l’epica battaglia  tra mostri spaventosi e un reggimento di soldati scorre su una parete.
Apri un’altra porta e compaiono i mostri, che per lui hanno troppi occhi, gambe troppo grosse, bocca troppo larga.
Si scopre il bambino ostrica: è uno dei personaggi del primo libro in cui Burton raccoglie dei personaggi deformi, che poi tornano in sei corti animati prodotti per Internet nel 2000. Riflettono un principio che ha ispirato Tim Barton bambino: non giudicare gli altri dall’apparenza.
Aprendo altre porte di questo fantastico labirinto, che lascia la possibilità di scegliere come proseguire il percorso, compaiono i personaggi protagonisti dei suoi film più amati. C’è Batman con il Pinguino, la Regina rossa al centro di un’altra sala, la Sposa cadavere che troneggia in una sala, affiancata da Victor.
Aprendo un’altra porta è Vincent  a diventare protagonista,  immaginato sulle orme di Vincent Price. Un’altra influenza viene dalla fantascienza anni 50 e 60, che lo porta a dar vita a tanti alieni.
Si scoprono altre influenze che sono alla base di altrettanti film. È la sua passione per delle feste come Halloween e anche per il Natale, ma è il Natale per nulla tradizionale di Nightmare Before Christmas. Ad affascinarlo è anche la festa messicana Dias de los muertos, vissuta come momento festoso.

In altre sale protagonisti sono dei personaggi molto diversi tra loro. Prototipo dell’incompreso, considerato malvagio a causa del suo aspetto e di quelle due mani a forma di forbici è Edward Mani di forbice, protagonista del film del 1990, storia di un ragazzo incapace di toccare gli altri per paura di ferire chi gli sta a cuore.
Molto diverso è Sweeney Todd alle spalle della sua poltrona, in una sala dove, se si presta attenzione, ogni tanto si sente il rumore di una lama. L’ispirazione del film nasce dalla visione del famoso musical. Visto da studente era rimasto affascinato da quel tanto di sangue ed estetica horror.
Altre volte si coglie il suono della pioggia e del temporale, mentre diventa una occasione di tante foto il Cappellaio matto, circondato da grandi funghi coloratissimi. Ed è invece motivo inquietante nella sala Vita e morte lo scorrere di tanti scarafaggi, che sembrano correre sul pavimento a contornare Beetlejuice.

È una divertente spettacolare immersione nel coloratissimo mondo di Tim Burton, tra grandi personaggi che dominano nelle varie stanze che si susseguono, tra disegni, scritte e commenti. Ma è anche una immersione nel proprio mondo. Perché, aprendo le porte per girare tra le varie sale, siamo indotti a chiederci se siamo capaci di non giudicare in base alle apparenze? Quanto siamo capaci di superare le diversità cogliendone invece le specificità? In questa mostra anche i personaggi più mostruosi hanno un grande fascino.
Alla fine per chi vuole un ricordo da portare a casa c’è un grande bookshop.