Panico. L’ascensore si è bloccato. L’allarme non funziona. È l’inizio di Xanax, la brillante commedia andata in scena al Factory32 e nei due giorni precedenti da AltaLuceTeatro, risultato di una innovativa bella collaborazione tra i due teatri a Milano. Il titolo non è certo casuale e ben presto gli spettatori se ne rendono conto.
È venerdì, ore 21, in un moderno palazzo che ospita su vari piani una casa editrice. Quando l’ascensore che dovrebbe portare Laura e Daniele all’uscita (e dunque a casa) si blocca il panico entra in scena. Anche perché si rendono conto che urlare, chiamare, battere sulle porte non sortisce alcun effetto. Nessuno risponde, i cellulari non prendono, il servizio pulizie non arriverà prima di lunedì mattina. I due non hanno quasi nulla in fatto di alimenti e bevande. Sono però ben forniti di Xanax, Prozac, Maalox, da fare invidia a una farmacia. Perché entrambi, dietro a una impeccabile figura di professionisti di successo, nascondono molte insicurezze da tenere a bada con psicofarmaci. La situazione insolita e con contorni allarmanti li costringe a scoprire queste problematiche.
L’ansia si impadronisce di loro e il pubblico partecipa vivendo la situazione con reazioni a base di risate. Le battute tra i due, i gesti, gli inevitabili movimenti e i relativi problemi, gli imbarazzi divertono gli spettatori. Anche perché sono altri a viverli.
A poco a poco Laura e Daniele, che prima non si conoscevano, si raccontano e svelandosi si presentano molto diversi rispetto a quella immagine che avevano costruito. E anche la loro vita quotidiana non è per niente soddisfacente. Che cosa succede in quello spazio con dimensioni ridotte, mentre un orologio proiettato sulla parete indica lo scorrere del tempo? Naturalmente non ve lo raccontiamo, perché le sorprese sono tante. E poi?
In una scenografia semplicissima sufficientemente claustrofobica, con tre pareti effetto metallico, a conquistare il pubblico è proprio il testo di Angelo Longoni, ben equilibrato tra momenti realistici e altri più surreali. Ugualmente davvero da applauso sono i due attori. Arturo Di Tullio e Stefania Santececca riescono a far vivere agli spettatori gli stessi sentimenti dei loro personaggi, le stesse emozioni, che nel corso delle ore, che si immaginano scorrere, mutano più volte. Dalla diffidenza alla disponibilità a raccontarsi, fino a svelare fragilità e segreti fino a quel momento attentamente nascosti. Tra battute e azioni si scoprono imprevedibili difficoltà e fallimenti. Alla fine però i due protagonisti qualche interrogativo se lo devono porre: quali è un altro aspetto da scoprire per il pubblico.
Nessun dubbio invece sulle capacità dello spettacolo Xanax di conquistare il pubblico grazie al perfetto incontro tra l’autore e gli attori, Stefania Santececca e Arturo Di Tullio (recentemente visto in L’anno sabbatico). Insieme riescono a coinvolgere gli spettatori e convincerli di quanto quell’ascensore sia realmente in scena. Ed è uno spazio che non lascia possibilità di nascondersi.
Ugualmente interessante è la scelta operata da Elizabeth Annable e Valentina Pescetto, alla direzione dei due teatri, rispettivamente AltaLuceTeatro e Factory32. Hanno optato per una collaborazione, che, con ottimo successo di pubblico, ha permesso di portare Xanax in successione nei due teatri, con adattamento e regia di Arturo Di Tullio. Con qualche tocco attento ai tempi attuali, la pièce non ha perso per nulla smalto, a 21 anni dal debutto a Todi, andata poi in scena per vari anni con un’altra coppia di ottimi attori.
(nelle due foto affiancate Stefania Santececca e Arturo Di Tullio in altrettanti momenti di Xanax)
Xanax
di Angelo Longoni
con Arturo Di Tullio e Stefania Santececca
adattamento e regia Arturo Di Tullio
coreografie Marco Vesica; scenografie Andrea Cavarra; contributi video Accademia 09
produzione Arturo Di Tullio e Stefania Santececca
a Milano, AltaLuceTeatro (Alzaia Naviglio Grande 190), 24 e 25 novembre
al Factory32 (via Watt 32), 26 e 27 novembre 2022